Aveva poco più di 16 anni quando capì che la sua vita sarebbe stata a ritmo di musica rock. Galeotto, infatti, fu il concerto romano dei Cure: dopo quella sera comprò la sua prima chitarra elettrica e decise che un giorno avrebbe avuto la sua band.
Un storia di amore e di passione per la musica, quella di Roberto Maccaroni, o meglio “The Scheriff”, come ama farsi chiamare dai suoi fans. Ma non solo. Un storia di tenacia e di sogni realizzati.
Ore e ore passate a suonare, dai garage ai piccoli locali della capitale, sia cover che pezzi inediti fin quando, inaspettatamente, arriva l’incontro con Daniele Teodorani, con cui condivide idee, progetti e ispirazioni. Da questo bellissimo sodalizio artistico nasce “Strani Giorni”: Roberto e la sua band girano l’Italia in lungo e in largo tra festival e concorsi, raccogliendo premi e consensi.
Era il 2007, Fabrizio Moro vinceva Sanremo Giovani con “Pensa”, e gli Strani Giorni vengono chiamati ad aprire il suo tour: dai pub al palco di Roma Rock, a Capannelle, è un’esprienza indelebile.
Dopo “Un Passo Avanti”, arriva il “L’Invisibile Spazio”, il secondo lavoro del gruppo, a cui Roberto è particolarmente legato. E’ proprio in questi mesi che la collaborazione con Moro diventa sempre più intensa e sempre più profondo diventa il loro feeling musicale.
E così, complici le indimenticabili giornate trascorse nella baita sul Lago di Trevignano a scrivere e comporre gli ultimi brani dell’album “Pace” di Fabrizio, arrivano i tour insieme, dall’Olimpico al Forum di Assago. Ma non solo. La forza di un artista come lui è anche, e soprattuto, nelle piccole cose, come tornare a cantare, di tanto in tanto, nei locali di periferia, in compagnia del suo pubblico storico, che da anni lo accompagna e lo sostiene. Perchè, quei “desideri” e quei “sogni accesi”, che invoca in uno dei suoi testi più noti, “La Speranza”, restino sempre vivi e vibranti, come la sua musica.
In questi giorni più che mai.
Articolo e photogallery di Doralisa D’Urso