“Chi ha voglia di fare l’amore” è il nuovo singolo del cantautore Paolo Antonio

“Chi ha voglia di fare l’amore, porti sul petto un fiore”. Con questo slogan, provocatorio e ingenuo al tempo stesso, il cantautore Paolo Antonio – di origini catanesi, ormai milanese d’adozione – libera la sessualità dalle catene della moralità e del pudore.

Il nuovo singolo “Chi ha voglia di fare l’amore” (disponibile nei negozi digitali dal 24 ottobre) ironizza sul senso della vergogna inculcato, sin dall’infanzia, nella mentalità delle persone.

Passando dagli ammonimenti delle madri maliziose alla citazione freudiana del Super Io, il testo invita a riflettere sul ruolo sociale e politico del sesso: non solo una pratica che ha per scopo la riproduzione, ma anche una fonte di benessere per l’individuo e, in qualche modo, uno strumento di pace tra le persone; contro una sessualità mal vissuta che, invece, può trasformarsi in frustrazione e dar luogo a episodi di violenza e prevaricazione.

Il brano sarà presentato in anteprima live lunedì 23 ottobre 2017 al Serraglio (via G. Priorato 5, Milano), il vivacissimo circolo musicale nato dalla gestione dell’ex Casa 139, luogo storico della scena underground.

Il live di Paolo Antonio è inserito nella serata “Serraglio Night Club”, un evento in cui si alternano musica e cabaret, con la conduzione di Marco Maccarini e la presenza di diversi comici di Zelig e del duo Shazami, alias Federico Russo e Francesco Mandelli.

L’evento è organizzato con la collaborazione di Officine Buone, un’associazione che valorizza il talento degli artisti per realizzare iniziative benefiche.

Con un sound pop fatto di sintetizzatori e campioni della più gloriosa disco music anni 70, Paolo Antonio ha creato una canzone che sa arrivare a tutti senza essere banale, una hit ballabile e canticchiabile ma carica di significato.

Questo connubio rappresenta proprio la cifra stilistica dell’artista; lui stesso, infatti, ama definirsi “un cantautore impegnato ma per nulla impegnativo”.

Il brano, prodotto dall’etichetta romana Mafi sotto la guida di Peppe Mangiaracina (Arisa, Alan Parson), è stato arrangiato dal producer Salvo Dub e mixato da Carlo Longo.

Il videoclip che accompagna l’uscita del brano rappresenta, attraverso una suggestiva danza tra due donne legate tra loro, il dissidio interiore tra desiderio e inibizione.

Nella danza si inseriscono quadretti stereotipici della sessualità nelle sue mille sfaccettature: il teenager che scopre il porno, una coppia che si ama in chat, l’escort e il suo cliente dall’aria perbene, il dominatore sadomaso e il suo servo obbediente, ma anche la donna che ha rinunciato al sesso per prendere i voti e una ragazza incinta, che in quel contesto emerge come un angelo tra i dannati ricordandoci, ancora una volta, quanto il nostro giudizio sia legato alla morale corrente.