Dopo il tutto esaurito ottenuto al Parco della Musica di Roma con il concerto di Capodanno – ha stregato la Città eterna ed è stato molto apprezzato dalla critica e dai tantissimi amanti della musica – il maestro Gabriele Ciampi si prepara a nuove sfide professionali.
Il 28 gennaio, infatti, sarà a New York in giuria della 60esima edizione dei Grammy Awards e poi, il tour internazionale (partito lo scorso marzo dall’Ambasciata d’Italia di Washington accompagnato dalla prestigiosa National Symphony Orchestra): il compositore dirigerà la celebre Santa Monica Symphony Orchestra al The Broad Stage di Los Angeles. Tornerà poi in Italia dove nell’autunno 2018 concluderà il suo tour internazionale con un evento impedibile al Teatro Dal Verme di Milano insieme all’Orchestra dei Pomeriggi Musicali.
Un periodo d’oro per il compositore romano apprezzato dai grandi della Terra: ha suonato per gli Obama alla Casa Bianca, su invito della ex First Lady, ha incontrato Papa Francesco e sarà l’unico a rappresentare l’Italia nella giuria dei prestigiosi Grammy Awards 2018. Uno dei premi piú importanti degli USA, riconoscimento che ogni anno incorona i protagonisti del setttore musicale, è generalmente considerato come gli “Oscar della Musica”. La cerimonia si svolgerà il 28 gennaio 2018 al Madison Square Garden di New York.
“Da compositore italiano sono orgoglioso dell’invito ricevuto dalla Recording Academy e questo fa capire quanto considerazione ci sia per la nostra tradizione musicale e per in nostri artisti – dichiara Gabriele Ciampi. Pensando ai prossimi Grammy Awards, Oscar della Musica, e al processo di selezione delle canzoni arrivate in nomination, non posso non immaginare in futuro un procedimento simile per Sanremo, patrimonio Nazionale e Oscar della musica Italiana. Sono molto affezionato a questa competizione che da decenni promuove la musica italiana nel mondo. Sono davvero contento della scelta di Claudio Baglioni, un direttore artistico e artista in grado di comprendere al meglio il mondo che circonda interpreti e autori. Siamo entrati in una nuova fase, la Rai con questa scelta ha dimostrato volontà al cambiamento, un cambiamento che è sinonimo di evoluzione, dando maggior spazio alla musica originale attraverso l’eliminazione delle cover. Mi auguro che in futuro il sistema della giuria e della votazione possa subire una evoluzione e che si arrivi presto ad una giuria tecnica composta esclusivamente da professionisti del settore musicale scelti mediante rigidi criteri di selezione”.