Un poliedrico artista, apprezzato come attore di cinema, teatro e televisione, e un quartetto dal singolare organico strumentale (violoncello, violino, flauto, viola) omaggiano uno dei più grandi poeti del cantautorato italiano partendo dal verso di una delle sue canzoni più famose, “Il pescatore”.
In Come una specie di sorriso c’è il Fabrizio De Andrè, anche quello meno conosciuto, che Neri Marcorè, qui nelle vesti di cantante e chitarrista, più ama. Il De Andrè che tutti amano. Un repertorio, impreziosito dagli arrangiamenti sofisticati di Stefano Cabrera (GnuQuartet), che trascinerà il pubblico in un emozionante viaggio musicale attraverso i versi immortali del grande Faber.
Neri Marcorè è dotato dell’istrionismo che solo i grandi mattatori dello spettacolo possono avere. Radio, cinema, teatro, televisione, doppiaggio: la sua carriera inizia nei primi anni ’90 ed è un mosaico di grandissimi successi, tra cui è impossibile non ricordare “Il cuore altrove” di Pupi Avati (Nastro d’argento per Miglior Attore) e le grandi trasmissioni televisive accanto a Serena Dandini e ai fratelli Guzzanti. Amatissimo da pubblico e critica e antidivo per eccellenza, Marcorè negli ultimi anni si è dedicato con particolare attenzione al teatro musicale, esplorando pietre miliari della musica quali Giorgio Gaber e i Beatles.
GnuQuartet sono Stefano Cabrera (arrangiamenti e violoncello), Roberto Izzo (violino), Francesca Rapetti (flauto traverso) e Raffaele Rebaudengo (viola). Un quartetto dallo stile sicuro e inconfondibile – che ha caratterizzato i progetti di grandi artisti quali Subsonica, Afterhours, PFM, Gino Paoli, Niccolò Fabi, Daniele Silvestri, Motel Connection e molti altri che hanno richiesto la loro collaborazione – guadagnandosi l’attenzione e l’apprezzamento del pubblico e della critica fin dagli inizi della loro carriera.