Il Festival, I Concerti nel Parco, Estate 2018, giunto alla sua ventottesima edizione si svolgerà a Roma, nel parco della Casa del Jazz, dal 2 luglio al 1 agosto, in collaborazione con Casa del Jazz-Fondazione Musica per Roma.
La XXVII edizione del Festival I Concerti nel Parco, Estate 2018 è sostenuta economicamente da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita Culturale e parte integrante dell’Estate Romana 2018, dalla Regione Lazio, Assessorato alla Cultura e Politiche Giovanili ed è in attesa di conferma della richiesta di contributo per l’edizione 2018 dal MIBACT Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo, Direzione Generale dello Spettacolo dal Vivo. L’edizione 2018 rientra nella programmazione complessiva di Casa del Jazz ed è realizzata in collaborazione con Casa del Jazz-Fondazione Musica per Roma.
Teresa Azzaro, direttore artistico della manifestazione, introduce così gli spunti programmatici di quest’edizione: “La novità più di rilievo di questa estate 2018 è che il festival I Concerti nel Parco sarà parte integrante della programmazione di Casa del Jazz 2018, nella prima annualità della nuova gestione della Fondazione Musica per Roma. Sarà una Casa bellissima… storie, suoni, colori, emozioni e musica… tantissima bella musica sempre diversa animerà le serate, sempre diverse, di Casa del Jazz. I Concerti nel Parco presenta un programma se possibile ancora più ricco, multidisciplinare ed eterogeneo – nel senso più bello del termine – delle ultime edizioni. Il desiderio è quello di aprire le porte di una Casa bella, calda ed accogliente per tutti, da 0 a 99, senza barriere e preclusioni…”
Tredici eventi nella splendida cornice del Parco della Casa del Jazz, molte produzioni originali, in prima assoluta, al loro debutto romano e molte data uniche, in esclusiva in Italia; una programmazione di grande prestigio, sempre più multidisciplinare ed eterogenea, che ospita grandi nomi del parterre nazionale ed internazionale in progetti speciali e giovani talenti italiani e stranieri che osano mettere in campo nuove idee per lo spettacolo dal vivo…
I Concerti nel Parco apre lunedì 2 luglio con GRAHAM NASH e il suo spettacolo “An Intimate Evening of Songs and Stories”, data unica a Roma. Un titolo che è tutto un programma, in cui il leggendario musicista rock, la cui voce ha segnato un’epoca, accompagnato da Shane Fontaine alla chitarra e voce e da Todd Caldwell alle tastiere e voce ripercorrerà la sua carriera straordinaria fatta d’innumerevoli successi raggiunti in settantacinque anni di vita, di tantissime canzoni passate alla storia. Le sue composizioni potrebbero costituire la colonna sonora dell’ultimo mezzo secolo, prima con gli Hollies e poi con Crosby, Stills e Young, fino a “This Path Tonight”(2016) sua ultima fatica discografica. Questo spettacolo più che un concerto sarà un momento intimo, un incontro a tu per tu con lo spettatore, in cui Nash proporrà canzoni, storie e ricordi. Graham Nash ha sempre sostenuto la giustizia sociale e ambientale, basta ricordare gli indimenticabili concerti di No Nukes contro l’energia nucleare, oltre a quelli a favore dei soccorsi umanitari in Giappone nel 2011 fino a quelli di Occupy Wall Street nel Lower Manhattan. Di recente Nash ha pubblicato la sua tanto attesa autobiografia “Wild Tales”, uno sguardo avvincente e senza esclusione di colpi sulla sua straordinaria carriera e sulla sua musica che ha definito più di una generazione.
Il Festival prosegue martedì 3 luglio con “Eclipse”, il live del giovanissimo pianista indonesiano JOEY ALEXANDER al suo debutto romano, unica data in Italia. Pur essendo appena quindicenne, di lui si parla già da tempo, infatti ha pubblicato il suo disco d’esordio intitolato “My favorite things” a soli 12 anni. L’album, dedicato a riletture di famosi temi del jazz, come Lush life, Round midnight, pietre miliari per tutti i grandi pianisti, gli ha portato due nomination ai Grammy per: “Best Improvised Jazz Solo” per Giant Steps, e “Best Jazz Instrumental Album”. Ha già partecipato a prestigiosi festival come Montreal e Newport ricevendo commenti entusiastici da eminenti personalità come Herbie Hancock e Wynton Marsalis. Nel 2016 ha pubblicato il suo secondo album “Countdown”, che colpisce per la tecnica impressionante e la sua maturità di autore e interprete. Con il suo terzo lavoro in studio “Eclipse” Joey fa un altro gigantesco passo in avanti, dimostrando la sua attitudine come compositore, bandleader e musicista, suggerendo molti percorsi artistici nei decenni a venire. Il suo lavoro continua ad attingere ispirazioni del passato, ma la sua musica ha un timbro fortemente contemporaneo di costante ricerca, sia sul palco che in studio.
Mercoledì 4 luglio, GIO EVAN in “A Piedi il Mondo”, uno spettacolo in prima assoluta, in cui il poeta, cantante, idolo giovanile del web presenta le composizioni tratte da “Biglietto di solo ritorno” , il suo doppio album d’esordio, accompagnato da Giacomo Oro alla chitarra e synt, da Daniele Sciolla al basso e synt e da Giovanni Giancaspro alle tastiere e voce. Lo spettacolo vede anche la partecipazione come special guest di Simone Vallerotonda al liuto, geniale giovane musicista a cui si deve la riscoperta di questo meraviglioso strumento rinascimentale. Gio Evan è un poeta, scrittore, umorista e performer. Si tratta di un artista trasversale, con 400.000 followers sui social, le sue poesie (e da adesso le canzoni) vengono condivise sui muri, incise sui banchi di scuola, sugli alberi e su ogni superficie immaginabile per poi viaggiare in rete sulle bacheche del popolo del web. Il 6 marzo è uscito il nuovo libro “Ormai tra noi è tutto infinito”, edito da Fabbri-Rizzoli. Lo spettacolo di poesie, canzoni e altro, come scrive Gio Evan “ …non è indie, non è pop, non è rock, non è rap, sappiamo soltanto cosa non abbiamo fatto. Sappiamo che si balla, sappiamo che è musica che permette gli accendini alzati, che se ami puoi dedicare, che se sei arrabbiato puoi alzare il volume massimo in camera, che se viaggi puoi benissimo lasciar scorrere…”
Giovedì 5 luglio, la calda e sensuale vocalità spagnola, s’incarna in MÓNICA MOLINA, qui accompagnata da Toni Cuenca al contrabbasso, Jorge Vera al pianoforte e Manuel Gomez alla batteria. Mónica si distingue artisticamente per il modo personale di incarnare lo spirito Mediterraneo nella voce e nell’interpretazione delle canzoni. L’eleganza, lo stile e la fedeltà alla qualità musicale l’hanno portata a raccogliere un grande successo di critica e pubblico fin dalla pubblicazione dell’album di esordio “Tu despedida” nel 1999. Insieme a suo fratello Noel, autore della maggior parte del suo repertorio e coproduttore dei suoi album, forma un connubio artistico in cui la forza interpretativa dell’artista si combina con la complicità, l’unione e la comprensione musicale reciproca dando origine ad un repertorio fatto su misura per lei. Proveniente da una grande famiglia di artisti spagnoli (Antonio Molina, Angela Molina), e dopo alcuni anni dedicati alla carriera cinematografica in cui lavora, tra gli altri, con registi come José Luis Cuerda, Manuel Gutiérrez Aragón e Fernando Fernán-Gómez, Mónica decide di concentrarsi sulla sua vocazione autentica, il canto. La pubblicazione del secondo album “Vuela” nel 2001 conferma il successo del precedente ottenendo un disco di Platino e le nomination ai Grammy Latini del 2002 come miglior album femminile e ai Music Awards come rivelazione spagnola dell’anno. Seguono poi “De Cal y Arena” e una partecipazione nella doppia antologia della TV spagnola “Amar en Tiempos Revueltos”. A “A Vida” segue “Autoretrato” che è stato Disco di Platino in Turchia e contiene le canzoni più rappresentative dei primi quattro. L’ultimo album “Mar Blanca” contiene nuove interpretazioni di classiche canzoni di suo padre, Antonio Molina. Il concerto è organizzato in collaborazione con la Fondazione Musica per Roma.
Venerdì 6 luglio, in prima assoluta, una produzione originale de I Concerti nel Parco con la PLAYER2 ORCHESTRA diretta da Ivano Guagnelli in “Videogames & Cult Movies”, uno spettacolo che prevede l’esecuzione per grande orchestra sinfonica di colonne sonore tratte dai più famosi film, serie tv e soprattutto Videogames: da Avengers a Zelda, da Games of Thrones a Dragonborn, da Star Wars a E.T, da Megamen a SuperMario. Alla musica, in azione interattiva con l’orchestra, si sovrappongono le proiezioni cinematiche del video maker Alessio Contorni, controllate in tempo reale dalla regia del sound engineer Cristian Paolucci, che, oltre a mostrare scene dai titoli eseguiti, evidenziano la magica relazione simbiotica fra musica e immagine. Particolari giochi di luce sottolineano i movimenti sonori sul palco. Due momenti del concerto vedranno l’orchestra accompagnare una cantante professionista in Cosplay, Olimpia Pagni (https://youtu.be/ZBAK5lHUjYo ) in The Wolven Storm di Marcin Przybyłowicz dal gioco The Witcher 3 e Dragonborn Song di Jeremy Soule dal gioco Skyrim. E’ inoltre previsto un breve cameo come fuori programma, in collaborazione con i creatori del progetto REAL, a ghostbuster tale (https://www.youtube.com/watch?v=kz8B730Sq40), con la partecipazione degli attori sul palco prima e durante l’esecuzione dei brani. L’evento è realizzato in collaborazione con ROMICS Festival Internazionale del Fumetto, Animazione, Cinema e Games.
Martedì 10 luglio, THE BLACK BLUES BROTHERS in “They Are Back in the Black!” uno spettacolo tra danza, circo contemporaneo e commedia musicale nato dalla fantasia di Alexander Sunny (già produttore di spettacoli di successo e curatore di speciali TV sul Cirque du Soleil), con le coreografie di Electra Preisner e Ahara Bischoff, le scenografie di Siegfried Preisner e Loredana Nones, Studiobazart – Mousiké, i cui protagonisti, i ballerini, acrobati, cantanti Mlevi Seif Mohamed, Kulemba Rashid Amini, Mwakasidi Ali Salim, Pati Hamisi Ali e Huka Bilal Musa hanno conquistato teatri e festival di tutta Europa grazie alla loro inesauribile carica di energia e allegria. “La scintillante impresa dei magnifici cinque”: così il celebre critico Franco Cordelli ha definito questo spettacolo nella sua recensione apparsa sul Corriere della Sera in occasione della tappa al Teatro Quirino di Roma. Black e Blue non sono solo colori ma soprattutto stati d’animo; Brothers non è solo una parola ma un modo di essere; cinque scatenati acrobati/ballerini che uniscono la fisicità e la plasticità dei movimenti, che richiamano le loro origini africane, al sound inimitabile del Rhythm & Blues, in eleganti abiti american style. Lo spettacolo, ambientato in un elegante locale in stile Cotton Club, si rivela emozionante, coinvolgente e divertente, adatto a un pubblico estremamente variegato. L’intera scenografia diventa espediente per improvvisare nuove performance acrobatiche: sedie, tavoli, persino specchi, diventano strumenti di gioco per i Black Blues Brothers.
Giovedì 12 luglio, in occasione dei 150 anni dalla morte di Gioacchino Rossini, in prima a Roma, PAOLO CEVOLI presenta il suo spettacolo tra teatro e musica “Rossini Compilation” per Patacca Narrante e 4 Sax su musiche di Gioacchino Rossini, con il Quartetto Saxofollia. Ecco come lo descrive, in maniera semiseria, lo stesso autore: “1868, muore Gioacchino Rossini. Un genio della musica. Tutto lo chiamavano il “Cigno di Pesaro” ma alcuni dicono che lui preferisse “il Cinghiale di Lugo”. Lugo di Romagna. 2018, 150 anni dopo, un patacca romagnolo DOC, non di Lugo ma di Riccione, racconta in maniera semiseria, accompagnato da un quartetto di scatenatissimi sassofonisti la vita e le opere di questo grande musicista e del mondo dell’Opera quando l’Italia era il Paese del “Bel canto”. Paolo Cevoli, che si autodefinisce un imprenditore con l’hobby del cabaret, è fra gli attori comici più richiesti del momento, anche grazie al grande successo ottenuto dal 2001 sul palco di Zelig nei panni di Palmiro Cangini, il suo personaggio più famoso. In quest’originale spettacolo, l’esilarante comicità del cabarettista incontra il genio tutto italiano di Gioacchino Rossini, di cui è da sempre “innamorato”. Un’incursione tutta da scoprire nel mondo dell’opera con funamboliche introduzioni che vorrebbero essere storico, estetiche, social musicali ma che si rivelano spassose e irresistibili. Cevoli arriva persino ad “inventare” sul momento una sua personalissima opera buffa con innumerevoli finali…
Sabato 14 luglio, in prima a Roma, CLAUDIA GERINI, accompagnata dal SOLIS STRING QUARTET, in veste di attrice e di cantante ci propone “Qualche estate fa” Vita e Musica di Franco Califano, uno spettacolo per la regia di Massimiliano Vado su soggetto e testo di Stefano Valanzuolo, dedicato alla storia artistica di Franco Califano. Una storia che si è sempre intrecciata, per scelta consapevole, con quella umana, al punto che il personaggio, forse, ha spesso finito con il mettere in ombra l’autore di tanti successi. Lo spettacolo prova a riportare in equilibrio le due dimensioni, facendo di alcune canzoni molto amate il punto di partenza per raccontare la vita dell’autore. Una vita avventurosa, non sempre fortunata, comunque vissuta con una sfrontatezza seducente o detestabile, a seconda dei punti di vista. Il testo, per sfuggire alla tentazione di riproporre stereotipi dongiovanneschi e sottrarsi ai pericoli del raffronto col modello originale, è interamente declinato al femminile. Si susseguono nove quadri, narrati da altrettante voci di donne diverse: personaggi soprattutto di fantasia che raccontano aspetti e storie riferibili, nella realtà, all’uomo e all’artista. Ogni quadro culmina in una canzone di Califano, così facendo la musica fa da didascalia al racconto, e non viceversa. Le nove donne evocate hanno, sulla scena, un’unica voce recitante e cantante, quella di Claudia Gerini. “Qualche estate fa” vuole restituire, in musica e parole, l’immagine di un artista refrattario alla routine. Tra le canzoni “raccontate” da Claudia Gerini e rese in musica, con arrangiamenti originali e rispettosi, dal Solis String Quartet, citiamo almeno quelle più famose, come “Tutto il resto e noia”, “Minuetto”, “La musica è finita”, “La nevicata del ‘56” e, naturalmente, “Un’estate fa”.
Lunedì 16 luglio, data unica a Roma per SUZANNE VEGA nel suo “European Summer Tour” in duo con Gerry Leonard alle chitarre. Tra le cantautrici più prolifiche, icona della musica contemporanea, Suzanne Vega si affaccia alla discografia nel 1985 con l’omonimo album subito ben accolto dalla critica musicale. Nel 1987 esce “Solitude Standing”, disco che raggiunge la N.2 della UK Album Chart, e che contiene il famosissimo singolo “Luka”. Cambio di stile nel 1990 con “Days of Open Hand”, un disco più maturo, sperimentale e profondo, che si aggiudica un Grammy nella categoria Best Package, raggiungendo la settima posizione nelle classifiche di vendita inglesi. Due anni dopo è la volta di “99.9F”°, una miscela eclettica di folk, dance, industrial. Nel 1996 esce “Nine Objects of Desire”, semplice ed essenziale. “Songs in Red and Grey” (2001) parla del suo divorzio dal marito e produttore discografico Mitchell Froom, nel 2003 esce “Retrospective, the Best of Suzanne Vega” e nel 2006 “Beauty&Crime”, prodotto da Jimmy Hogart che, per questo lavoro, ha vinto un Grammy come “best engineered album, non classical”. Dopo un silenzio durato sette anni, nel 2014 esce “Tales from the Realm of the Queen of Pentacles” , una stupenda collezione di canzoni, un viaggio sonoro ispirato al mondo materiale e spirituale. Due anni dopo è la volta di “Lover, Beloved: Songs form an Evening with Carson McCullers”, un omaggio alla scrittrice americana Carson McCullers, figura femminile da sempre fonte di ispirazione per Susan Vega, una bellissima raccolta di eleganti ballate folk-pop, che raccoglie il meglio dell’eclettica cantante newyorkese e che sarà la base di questo imperdibile live romano.
Venerdì 20 luglio, data unica a Roma, è la volta degli AVION TRAVEL in “Privé Tour”.
La celeberrima band, capitanata da Peppe Servillo, torna con un nuovo album a distanza di 15 anni dall’ultimo disco di inediti: “Privé”, che vede Mario Tronco nel ruolo di produttore artistico e supervisore, oltre che di arrangiatore e musicista. Peppe Servillo descrive così il nuovo disco: “Due figure abitano questo disco: una amara e l’altra dolce. La prima sfugge alla canzone, la seconda la insegue. Una diffida delle parole e l’altra si consegna alle parole stesse. Sembra che alcune canzoni si muovano sospettose, offendendo le altre che invece accolgono, consolano e scaldano…” Privé contiene undici tracce, di cui dieci canzoni e un extra strumentale. Nel disco sono presenti molti ospiti, amici e musicisti che la band ha incontrato durante la lavorazione. Quattro canzoni sono eseguite e interpretate per la prima volta dagli Avion Travel ma erano state scritte e suonate per/da altri artisti: Patty Pravo, Fiorella Mannoia, Musica Nuda. La scrittura e la scelta dei brani è cominciata durante il Retour (2014-2017) insieme a Fausto Mesolella (purtroppo morto per infarto all’età di 64 anni il 30 marzo del 2017) di cui sono presenti quattro canzoni, mentre le altre sono state scritte da Mario Tronco, Peppe D’Argenzio e Ferruccio Spinetti. Il brano “Dolce e Amaro” è di Pacifico (autore anche del testo di “Alfabeto”). Tutti gli altri testi sono di Peppe Servillo, ad eccezione de “Il Cinghiale”, scritto da Franco Marcoaldi con la collaborazione di Peppe Servillo. La formazione attuale della band è così composta: Peppe Servillo, voce, Mario Tronco, tastiere, Duilio Galioto, piano e tastiere, Peppe D’Argenzio, sax, Ferruccio Spinetti, contrabbasso e Mimì Ciaramella, batteria.
Sabato 21 luglio, in occasione del Centenario dalla morte di Debussy, in prima assoluta una produzione originale I Concerti nel Parco, lo spettacolo “Clair de Lune” Anagrafica sentimentale di un genio inquieto, su musiche di Claude Debussy eseguite al piano da GIUSEPPE ALBANESE e testi tratti da Lettere a/di Claude Debussy e poesie di Paul Verlaine, Charles Marie Leconte de Lisle, Percy Bysshe Shelley, Charles Baudelaire elaborati in versione drammaturgica e interpretati da FILIPPO TIMI. “Questo spettacolo vuole dischiudere una finestra su Debussy uomo: ragazzo, giovane adolescente, uomo maturo”, racconta Teresa Azzaro ideatrice del progetto “…single impenitente, amante, e poi tardivamente marito, padre affettuoso di un’unica figlia adorata. Vita affettiva affollata e controversa, attraversata da due scandali enormi che divisero la Parigi del tempo, in pro o contro Debussy. Amico di grandi artisti pittori, poeti, musicisti che con lui hanno collaborato nel corso di tutta la sua vita, con esiti artistici di straordinaria bellezza. Musicista idolatrato ma anche criticato. Carattere difficile e sprezzante, ma anche amico e collega leale ed affettuoso. Per arrivare a questa sintesi, è stato fatto un lungo lavoro di ricerca sulla biografia, e soprattutto sulle lettere. Preziosa ed emozionante è stata la lettura del bellissimo epistolario “I bemolli sono blu” a cura di Françoise Lesure, pubblicato da Rosellina Archinto. Ringrazio di cuore Filippo Timi per aver tradotto – come solo lui sa fare – in vita vissuta ed emozioni profonde, pensieri e parole di un grande uomo vissuto ormai cent’ anni fa e Giuseppe Albanese per suonare così tanto bene la musica di questo affascinante e misterioso musicista”.
Sabato 28 luglio, data unica a Roma per TERESA SALGUEIRO e il suo live “O Horizonte… e a Memória”. Un’artista unica che da tre decenni personifica il Portogallo nel mondo, Teresa Salgueiro si rinnova e ci mostra la grande maturità raggiunta della sua voce cristallina, poetica, sensibile, vera e profonda. Teresa Salgueiro è una donna, una cantante che ci fa pensare attraverso le poesie che scrive e interpreta in una forma molto personale e speciale, senza mai fuggire dalle sue convinzioni e dal suo modo di essere, come persona e come cittadina. O Horizonte è il suo secondo album come cantautrice, ed è uno sguardo che ci spinge a intraprendere il cammino per andare incontro ai nostri sogni, qui manifestato nel credere all’importanza della creazione di un repertorio interamente originale, sia nella musica che nelle parole. Nella tournée che la porterà di nuovo sui più prestigiosi palcoscenici di tutto il mondo dove per tre decenni è sempre stata ricevuta con immenso affetto e apprezzamento, Teresa Salgueiro si presenta con un nuovo spettacolo nel quale celebra la molteplicità delle sue sfaccettature, consegnandoci un’interpretazione dei temi di cui è autrice, ma anche arrangiamenti originali di diverse canzoni portoghesi, senza dimenticare di omaggiare il suo antico gruppo: i Madredeus. I suoi compagni in quest’avventura: Rui Lobato alla batteria, percussioni, chitarra, Josè Peixoto alla chitarra, Oscar Torres al contrabbasso e Carisa Marcelino all’accordion.
Grande chiusura per I Concerti nel Parco, il mercoledì 1 agosto con una prima assoluta, i FLAMENCO TANGO NEAPOLIS nello spettacolo “Arrassusìa” Che a Napoli vuol dire… non sia mai! Un originale omaggio alla Canzone Napoletana, che in questo originale progetto incontra il Flamenco ed il Tango argentino e li integra in un’originale contaminazione di stili che riconoscono Napoli come “l’Anima” che li accoglie, li fonde e li sublima. Flamenco Tango Neapolis è un entusiasmante progetto artistico, fondato nel 2009 e diretto da Salvo Russo (musicista e compositore partenopeo), che unisce l’Italia, la Spagna e l’Argentina attraverso la musica, la danza ed il teatro. L’ensemble musicale, costituito da un quartetto di musicisti polistrumentisti napoletani, comprende: pianoforte, percussioni, violoncello, due chitarre, violino, oud arabo e due voci. In questo nuovo spettacolo i Flamenco Tango Neapolis partono da Napoli alla scoperta di un “altro” Sud, delle sue tradizioni e delle sue emozioni. Le musiche (composizioni originali e arrangiamenti di Salvo Russo) rappresentano l’essenza di una contaminazione che sfoglia pagine antiche e le veste di nuovo, è così che “Scalinatella” diventa la Musa che ispira la pasiòn flamenca, che “Cerasella” ricrea l’atmosfera delle milonghe argentine e che “Lo Guarracino” irrompe con tutta l’energia di una “Buleria napulitana” in una vera e propria “juerga flamenca”. I colori di Napoli, dunque, mescolati con quelli dell’Andalusia e del Sud America esplodono in scena creando atmosfere intense, arricchite dalla magia del baile flamenco interpretato da Alessia Demofonti e Massimiliano de Pasquale e del tango argentino, interpretato dai tangueri Daniela Demofonti e Lucas Gatti.