La vita e la carriera di un’artista poliedrica, il talento, la passione per il lavoro e per la vita, la curiosità onnivora e la grande umanità: Rai Cultura celebra Mariangela Melato – scomparsa a Roma nel gennaio del 2013 a 71 anni – con il programma in tre puntate “Mariangela!”, firmato da Fabrizio Corallo e condotto da Lella Costa, in onda da mercoledì 10 maggio alle 21.10 su Rai Storia.
Un viaggio tra cinema, teatro, televisione e vita quotidiana di una donna che ha segnato profondamente la scena artistica italiana, in compagnia delle persone più vicine alla Melato, a partire da Renzo Arbore e altri “testimoni”, amici e colleghi che hanno aderito al progetto tv realizzato da 3D Produzioni.
Nella prima puntata, obiettivo sugli anni dal 1941 al 1973 della Melato, raccontati in studio da Lella Costa con Renzo Arbore, la sorella di Mariangela, Anna Melato; Maurizio Porro, critico e grande amico; Giovanna Guida, attrice e assistente di Mariangela; Annabella Cerliani autrice e amica storica; e Sergio Escobar, direttore del Piccolo Teatro di Milano.
Parole che si accompagnano ai filmati delle Teche Rai e che rievocano gli studi di pittura di Mariangela all’Accademia di Brera negli anni ’60, periodo in cui frequentava il bar Jamaica, crocevia degli artisti della città come i fotografi Ugo Mulas e Mario Dondero. E c’è anche il suo lavoro come vetrinista a La Rinascente – dove conobbe un giovane Giorgio Armani – che le servì a finanziare i primi corsi di recitazione.
E ancora, l’ingresso a 19 anni nella compagnia di Fantasio Piccoli, i primi ruoli con Dario Fo, il film “Settimo: ruba un po’ meno” e “La colpa è sempre del diavolo”.
Obiettivo, inoltre, sull’incontro decisivo con Luchino Visconti con cui la Melato recitò un ruolo nel 1967 in “La monaca di Monza” e in seguito ne “L’inserzione”. Ed è lei stessa a rievocare quell’esperienza nei filmati tratti dai programmi tv “Per Luchino Visconti”, “Fratelli d’Italia” e “Il Caffè”. Risale, invece, all’estate del 1969 il ruolo di Olimpia nel celeberrimo allestimento di “Orlando furioso” di Luca Ronconi al Festival dei Due Mondi di Spoleto che segna l’inizio di un’intensa collaborazione ultraquarantennale tra l’attrice e il regista.
Nel 1970, il suo primo grande successo teatrale nella commedia musicale di Garinei e Giovannini “Alleluia brava gente” di cui è interprete al Sistina accanto a Renato Rascel e Gigi Proietti. E sempre a questi anni risale un momento indimenticabile delle sue apparizioni televisive, una “Canzonissima” presentata da Pippo Baudo in cui la Melato appare in scena uscendo da una valigia.
E’ un periodo intenso in cui l’attrice si divide fra teatro e cinema e incarna personaggi memorabili in film dal forte impegno civile e sociale come “La classe operaia va in paradiso” di Elio Petri accanto a Gian Maria Volonté.
Ma ai primi anni ‘70 risale soprattutto il forte legame sentimentale di Mariangela con Renzo Arbore, interrotto amichevolmente nei primi anni ’80, ma destinato a restare indelebile e a cementarsi ulteriormente negli ultimi anni di vita dell’attrice.
Arbore ne parla con l’aiuto di inediti filmati d’epoca in bianco e nero, con un brano del programma tv “Il caffè” in cui appariva per raccontarla mentre lei era ospite, con un duetto spiritoso realizzato in occasione del documentario “Quel Papocchio di 30 anni fa” e con un video girato a Paestum qualche anno fa in occasione della consegna del premio Charlot.
Un altro sodalizio decisivo nella professione e nella vita di Mariangela è quello con Lina Wertmùller che la valorizza come protagonista di tre celebri commedie grottesche girate con Giancarlo Giannini e diventate presto di culto in Italia e all’estero: “Mimi metallurgico ferito nell’onore” (1972), “Film d’amore e d’anarchia” (1973) e “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto” (1974).