Musica elettronica, ambizioni e progetti futuri: ecco a voi gli Oldthink

Abbiamo incontrato gli Oldthink. promettente band del panorama emergente in uscita con il singolo Faith&Souls e, a breve, con il nuovo album.

Una bella chiacchierata ed un excursus tra musica elettronica, ambizioni e speranze, passato e futuro… Ascoltiamo cosa ci hanno detto:

  

– Ragazzi il vostro sound è un vero flusso di energia… Un mix di tanti elementi: elettronica, pop, rock. Quale genere, secondo voi, definisce meglio gli Oldthink.?

 

Ciao!

Per prima cosa vogliamo ringraziarvi dello spazio che ci state concedendo ed anche per le belle parole riguardo la nostra musica!

Diciamo che amiamo moltissimo spaziare nei generi e negli elementi da inserire in ogni album, se dovessimo però cercare una collocazione o un termine con cui presentarci, diremmo sicuramente la parola “Alternative”, in cui ogni artista ha la possibilità di spaziare senza aver paura di osare.

 

– Qual è il cardine della vostra musica? Cosa prevale? La composizione, il testo, la melodia? Quale secondo voi è l’elemento imprescindibile per il sound e la identità degli Oldthink.?

 

Tutti e tre gli elementi sono per noi di eguale importanza, sono per così dire concatenati tra loro a partire dalla nascita di un brano fino alla sua masterizzazione.

Il contenuto testuale è però uno dei primi punti cardine intorno al quale successivamente andiamo a sviluppare il “suono” e le “atmosfere”, ma non è raro che accada anche il contrario.

Nel processo creativo è già capitato in passato che un riff, o un giro armonico, abbiano suscitato successivamente sensazioni ed immagini trasposte poi in un testo.

 

– Parliamo della scelta di scrivere canzoni in lingua inglese…

 

Non c’é molto da dire, diciamo che scriviamo in entrambe le lingue e sicuramente tireremo fuori in futuro anche qualche altro brano in italiano (oltre quelli già usciti con “HUMANKIND” il nostro primo disco), questa scelta è meramente spontanea e dettata appunto da una scelta artistica canzone per canzone, non c’é cosa per noi peggiore del dover adattare un testo ad un brano che non gli è stato “cucito” su misura.

Infine, aggiungiamo anche che amiamo l’idea ed il respiro della musica internazionale e che soprattutto siamo cresciuti con artisti come Radiohead, Alt-j, Linkin Park, MGMT, Bring Me The Horizon, Tame Impala, Imagine Dragons, Pink Floyd e molti altri, ecco quindi che la scelta dell’inglese è spiegata!

 

– Mercato italiano o mercato internazionale? Per una giovane e promettente band, quale strada scegliere per la scalata al successo?

 

La strada per il successo non ha un vero e proprio ingrediente principale e probabilmente non è detto che ci siano degli elementi che possano contraddistinguerla, noi sappiamo solo che ogni nuovo pezzo ed ogni nuova produzione deve essere fonte di crescita e di studio oltre che di spontaneità artistica.

Se dovessimo scegliere un mercato in cui voler entrare però, sceglieremmo sicuramente quello estero per vari motivi, uno dei quali è la differente considerazione che ci arriva dalle persone fuori riguardo la musica come lavoro, in ambito estero ci sentiamo maggiormente rispettati sia a livello umano che come lavoratori.

 

– Quanto sono importanti per gli Oldthink. i nuovi canali di promozione musicale? Come riuscite a gestire i vari aspetti dell’autopromozione?

 

Sono fondamentali.

Oggi bisogna riuscire ad utilizzare al meglio qualsiasi spazio a disposizione perché è veramente difficile arrivare ai mezzi di comunicazione tradizionali.

La gestione che noi abbiamo dei nostri canali cerca di non scendere mai al di sotto di un certo standard e cerchiamo di fare questo nella maniera più meticolosa possibile (essendo totalmente indipendenti)!

– Parlateci del nuovo album. Cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi mesi…

 

Certo!

Per il nuovo album, sono già usciti come sapete i primi due singoli (“Orphan” e “Faith&Souls”).

“The Man Who Crossed The Universe” uscirà nella seconda metà di settembre ed abbiamo già individuato un’ottima data di release che stiamo valutando di confermare a breve.

È stato un lavoro quadriennale che per noi simboleggia la chiusura di un ciclo di maturazione iniziato nel 2015, dopo “HUMANKIND” (nostro primo album), che ci ha permesso non solo di crescere come band ma anche (e soprattutto) di entrare in un’ottica che va oltre quella del classico musicista, l’unica che speriamo, ci possa permettere di continuare a fare musica nella maniera più libera possibile.

 

Il gruppo inoltre a breve compirà sei anni e, cercando di rispettare in maniera ferrea la nostra programmazione, vorremmo riportare alla luce una di quelle canzoni scritte nel 2013 che è caduta nel dimenticatoio a causa di un progetto con un’etichetta indipendente poco seria.

Stiamo valutando anche delle versioni acustiche di alcuni brani del nuovo album da pubblicare o prima o dopo la release del disco.

 

Infine il tour, che si sta delineando sia nelle mete che nelle date e che presto speriamo di poter comunicare ufficialmente.