Giovedì 8 giugno il chitarrista e compositore Renato Caruso sarà in concerto al Ronchi 78 di Milano (Via S. Maurilio, 7 – inizio concerto ore 22.00 – ingresso libero).
In scaletta, oltre ad improvvisazioni e interpretazioni, l’artista presenterà i brani del suo ultimo album solo guitar “ARAM” e in anteprima alcune tracce del suo nuovo disco in uscita in autunno. Con lui sul palco, in alcuni momenti della serata, ospiti vari, tra cui Nunzio dell’Orco col quale duetterà su brani del repertorio di Pino Daniele.
“Aram” racchiude 11 composizioni in cui, attraverso il suono di sole chitarre, Renato Caruso esprime la sua personalità e il suo universo musicale intraprendendo un viaggio tra le diverse culture del mondo, senza però tralasciare le sue influenze d’origine. L’album, registrato a Brescia da GneRecords e pubblicato da Edizioni Musicaviva e Bollettino Edizioni Musicali, è disponibile nei negozi tradizionali, in digital download e su tutte le piattaforme streaming.
Questa la tracklist dell’album: “Aram”, “Madame Paris”, “Petilia”, “Tarantella di Caruso”, “Caos a Milano”, “Ninna nanna d’amore”, “Epicamente”, “Bubbles in my heart”, “Passeggiando con Paco”. “Relax my mind” e “Super Pablo”.
«Un piccolo sogno che si realizza, Renato Caruso in concerto! Tutto ciò a dimostrazione che perseveranza e determinazione premiano. Per me è l’inizio di una lunga carriera solista da chitarrista e compositore; la voglia di far ascoltare a tutti la mia musica è molto forte, la voglia di suonare nei teatri lo è ancor di più – racconta Renato Caruso, in merito al concerto – Durante la serata eseguirò brani del mio disco “Aram”, poi alcune cover importanti per me, che mi hanno formato come chitarrista e anche un’anticipazione del nuovo album. “Aram”, il mio primo lavoro da solista, è stato un trampolino di lancio, in cui ho raccolto idee vecchie e nuove, diverse chitarre e stili. Il nuovo disco avrà sempre il mio stile, FuJaBoCla, più generi in uno, o se vogliamo più stili, ma con una differenza sostanziale: la sola chitarra classica. Non ci saranno, come nel precedente lavoro, chitarre acustiche. La chitarra classica, e di conseguenza il contatto con la corda in nylon, è lo strumento che ho studiato e amato fin da piccolo. Pino Daniele, Sting, Jimi Hendrix e Mark Knopfler li ho sempre suonati e studiati sul nylon, per poi passare alle altre chitarre. Non ci saranno le classiche ballate, ma dei brani in chiave Reggae, Funk, Bossa Nova…forse, se posso, è un modo nuovo di suonare la chitarra classica».
Renato Caruso è un chitarrista, compositore e informatico. Suona dall’età̀ di 6 anni, pianoforte e chitarra sono i suoi primi strumenti. Ha lavorato cinque anni presso l’accademia musicale di Ron, “Una Città Per Cantare”, come docente di chitarra classica, acustica ed elettrica, teoria e solfeggio, informatica musicale e responsabile web; per tre anni come responsabile didattica per l’Associazione Arteviva di Cornaredo; come web designer di interfacce per cartoline digitali per Prosincro (Mario Venuti, Mannarino, Virginio e altri). Renato Caruso si è esibito con Ron, i Dik Dik, Red Ronnie; ha organizzato stage per Biagio Antonacci e Ornella Vanoni; è stato consulente musicale Mediaset per la trasmissione “Caduta Libera” di Gerry Scotti su Canale 5. Nel 2015 ha pubblicato il suo primo libro “LA MI RE MI”, edito da Europa Edizioni, dedicato a Pino Daniele, un breve saggio-discorso sulla musica in cui l’autore esplora alcune questioni fondamentali: dal mezzo fisico di propagazione del suono alla qualità materiale degli strumenti, dalla diversità̀ delle culture musicali all’intreccio innovativo con le tecnologie informatiche. Attualmente Renato Caruso lavora presso diverse accademie come docente di chitarra classica, acustica, T&S, informatica musicale e sta lavorando alla pubblicazione di un nuovo libro. Il chitarrista crotonese è inoltre l’inventore di un nuovo genere musicale, “Fujabocla”, che mescola vari stili musicali tra cui il funk, il jazz, la bossa nova e la classica. Renato Caruso è anche compositore e chitarrista per diversi artisti come Ylenia Lucisano, Pietro Baffa, Mara Bosisio e Adolfo Durante.