Primo appuntamento della rassegna “Dal Vivo”, organizzata da Veneto Jazz e Teatro Stabile del Veneto al Teatro Mario Del Monaco di Treviso. Giovedì 6 febbraio (ore 20.45) in scena i Dervisci rotanti “Galata Mevlevi Ensemble”. Dichiarati Patrimonio dell’Unesco, i dervisci rotanti “Galata Mevlevi Ensemble” del maestro Sheik Nail Kesova rappresentano il simbolo del misticismo orientale, che prende origine nel tredicesimo secolo.
Vestiti di una tunica bianca come un sudario, un copricapo che richiama le pietre tombali dei paesi musulmani, le braccia aperte verso il cielo, lo sguardo rivolto al cuore, diversi uomini danzano piroettando e girando intorno al loro maestro. Uno spettacolo inteso, emotivamente e spiritualmente, che cattura il pubblico lasciandolo senza fiato. L’aspetto straordinariamente suggestivo di questo rituale di ormai 700 anni è la volontà di connettere tre componenti fondamentali della natura umana: lo spirito (mente e pensiero), l’amore (emozioni, poesia e musica) e l’anima (vita, movimento e Sema). Il derviscio quando rota ha una mano rivolta all’alto e l’altro verso il basso, simboleggiandosi come un tramite che prende l’energia dal divino e la trasmette all’uomo, muovendosi al suono di strumenti antichi secondo una coreografia sempre uguale che conduce l’anima del fedele-danzatore all’estasi con cui ricongiungersi al Signore. Al contrario del comune pensiero, lo scopo del derviscio non è perdere la coscienza o cadere in uno stato di estasi. Anzi, con l’atto di rotare in armonia con tutte le cose in natura- con le particelle più piccole e con le stelle e le pianete nell’universo- prova la magnificienza e l’esistenza del Creatore e pensa a Lui, ringrazia a Lui e prega a Lui. La musica ha un ruolo decisivo nello svolgersi del rito dei Dervisci Rotanti. Si tratta di voci e strumenti che si uniscono o si alternano: il nay (flauto verticale) ha un ruolo mistico, un suono dolce e sinuoso che simboleggia il soffio divino nelle anime delle persone. I Küdum (piccoli timpani in cuoio ricoperti di pelle di capra) fungono da tamburi e scandiscono il ritmo e gli halile (piatti in rame) con il loro suono tintinnante completano il quadro. I volti dei Dervisci esprimono totale abbandono, estasi, emanano un senso di soprannaturalità e spiritualità immensi. Il Galata Mevlevi Ensemble può essere definito l’avanguardia di questa tradizione, grazie a Sheik Nail Kesova, che dal suo monastero ha composto molti brani liturgici, aiutato da artisti asiatici e occidentali e da orchestre, creando nuovi stili e melodie. Nail Kesova, infatti, nato nel 1939, è ancora il maestro del gruppo e colui che gestisce il rituale dando i tempi per la musica e per le danze. Lo spettacolo è suddiviso in sette parti. I prossimi appuntamenti della rassegna “Dal Vivo” al Teatro Mario Del Monaco di Treviso: la cantante israeliana Noa con Letters to Bach, riscritte sulla musica del grande compositore; (18 febbraio); Giovanni Allevi, in piano solo (12 marzo); e Paolo Fresu con Tempo di Chet, con le musiche tratte dell’omonimo progetto teatrale dedicato a Chet Baker (21 aprile).