
Non servirà più il passaporto - (wemusic.it)
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il “pacchetto cittadinanza”, ristrutturando leggi sulla cittadinanza, passaporti e documenti d’identità
Recentemente, il Consiglio dei Ministri italiano ha approvato un significativo “pacchetto cittadinanza”, una serie di misure legislative proposte dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Questo intervento legislativo non si limita a riformare il sistema di cittadinanza, ma introduce anche importanti cambiamenti legati all’emissione di passaporti e carte d’identità, rendendo i documenti di viaggio più accessibili e funzionali per i cittadini italiani.
La riforma del pacchetto cittadinanza rappresenta quindi un importante passo verso una maggiore semplificazione e modernizzazione dei servizi, nonché un rafforzamento del legame tra l’Italia e i suoi cittadini, sia all’interno che all’esterno dei confini nazionali.
Non servirà più il passaporto
Uno degli aspetti più rilevanti di questo pacchetto riguarda l’ampliamento delle possibilità di utilizzo della carta d’identità. Secondo le nuove disposizioni, i cittadini italiani potranno utilizzare il proprio documento d’identità per viaggiare verso numerosi Paesi extraeuropei, senza la necessità di un passaporto, a condizione che vengano stipulati specifici accordi bilaterali con le nazioni interessate. Questo cambiamento rappresenta un passo avanti significativo, facilitando l’accesso alla mobilità internazionale per molti italiani e semplificando le procedure di viaggio.

Il successo di questa iniziativa dipenderà in gran parte dalla capacità del governo italiano di negoziare e stabilire questi accordi bilaterali. Attualmente, la carta d’identità è già accettata in alcuni Paesi al di fuori dell’Unione Europea, come la Svizzera e il Montenegro, ma l’estensione di questa possibilità ad altri Paesi, come le nazioni del Maghreb o dell’area balcanica, potrebbe aprire nuovi orizzonti per il turismo e il commercio. La semplificazione dell’accesso a questi Paesi potrebbe, ad esempio, incentivare il turismo in Italia e viceversa, creando un circolo virtuoso di scambi culturali ed economici.
Parallelamente all’ampliamento dell’uso della carta d’identità, il pacchetto introduce anche modifiche significative in materia di passaporti. Queste modifiche mirano a allineare la legislazione italiana agli standard internazionali più recenti, concentrandosi sulla sicurezza e sull’efficienza del rilascio dei documenti di viaggio. Tra le novità più importanti vi è l’abrogazione della possibilità di prorogare la validità del passaporto senza cambiarne il libretto, un processo che, sebbene fosse in uso, non era più applicato da anni. Questa misura si inserisce in un contesto in cui la leggibilità dei passaporti da parte di macchine a lettura ottica è diventata fondamentale negli aeroporti di tutto il mondo.
In aggiunta, i nuovi passaporti saranno dotati di microprocessori contenenti dati biometrici, tra cui fotografie e impronte digitali, per garantire una maggiore sicurezza. L’eliminazione del passaporto collettivo è un’altra novità significativa, poiché ogni viaggiatore dovrà possedere un passaporto individuale. Questa misura è stata introdotta per conformarsi a standard di sicurezza sempre più stringenti, che richiedono una chiara identificazione di ogni singolo passeggero.
Un’altra importante novità riguarda i minori di 14 anni che viaggiano con un solo genitore. Fino ad oggi, molti Paesi richiedevano documentazione aggiuntiva per accettare viaggiatori minorenni, creando spesso difficoltà alle famiglie. Con la riforma, l’Italia prevede di poter rilasciare attestazioni ufficiali che semplificheranno i viaggi per i minori, riducendo al contempo il rischio di complicazioni legali o amministrative.
Se un passaporto viene smarrito o rubato all’estero, il cittadino dovrà prima rivolgersi alle autorità locali per sporgere denuncia, per poi comunicare le informazioni alle autorità italiane competenti. Questa novità, oltre a semplificare il processo, garantisce che le denunce siano formalizzate nel Paese in cui è avvenuto il furto, in linea con le prassi adottate per il rilascio di documenti di viaggio provvisori.