“Nanana“ è il nuovo singolo di Conse, disponibile dal 17 aprile su tutte le principali piattaforme streaming per Labella Dischi.
Conse è un duo indie-pop nato a Todi (in provincia di Perugia) dall’idea di Giacomo Clementi Chiavari e Jacopo Dominici.
I due, al termine di un precedente trascorso durato 5 anni in una band blues rock fondata insieme ad altri 3 amici, decidono nel 2018 di ideare il progetto Conse. A marzo 2019, con il solo aiuto di un portatile, un microfono e una scheda audio, iniziano a comporre i loro primi brani con la voce di Giacomo e la musica di Jacopo. Decidono di prendere il nome dal celebre monumento della Consolazione, simbolo della loro città.
Il loro primo singolo “Bene così” esce il 15 marzo 2019 e riscuote subito il successo sperato a livello locale. Ciò dà la forza ai ragazzi di mettersi in gioco e continuare adimpegnarsi nel progetto e a produrre autonomamente altri quattro singoli e un EP, uscito il 26 agosto dello stesso anno.
In un anno , con pochi mezzi a disposizione raggiungono 70mila streams su Spotify. Il 30 novembre 2019 dall’incontro con Labella Dischi nasce la loro prima collaborazione professionale.
“Nanana” nasce da una radio accesa per sbaglio che trasmette la canzone simbolo di una storia ormai passata, e insieme ad essa la nostalgia della voce che era solita cantarla.
Il brano è il costante manifestarsi della nostalgia attraverso le immagini e i suoni che ci parlano di qualcuno. È una sensazione che a tratti fa male e a tratti fa sorridere, esattamente come il ricordo di una voce che non se ne va dalla testa. In fondo, il suo ricordo è tutto ciò che rimane. Il resto sfugge.
Il brano è basato su un groove di batteria semplice e dritto. A questo risponde una chitarra elettrica in levare. L’abbinamento coinvolge ritmicamente l’ascoltatore e crea un mood denso di voci fino all’esplosione del ritornello, arricchito da sintetizzatori e violini.
“I ricordi più belli spesso sono quelli più dolorosi, e quelli dai quali cerchiamo di scappare, ma ogni volta abbiamo la necessità di tornarli a cercare per ricordare di esserci sentiti vivi. Abbiamo scritto “Nanana” per rifugiarci nel passato di una storia indimenticabile. “
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