Pianoforte e chitarra. Luci basse e soffuse. Un tavolino e una bottiglia di vino.
Fabrizio Moro torna sul palco in una versione inedita.
Per tre serate ha illuminato la Cavea dell’Auditorium di Roma con un live intimo, caldo e delicato.
“Canzoni nella Stanza – Percorso Unplugged 2021” è stata la sua risposta alla ripartenza della stagione dei concerti in una seconda estate di pandemia.
Accompagnato da Danilo Molinari, alla chitarra, e da Claudio Junior Bielli, al pianoforte, Moro ripercorre le sue canzoni in versione acustica, senza arrangiamenti. Canzoni nude e crude, ma al tempo stesso intense e profonde.
Lontano dall’energia che da sempre ha contraddistinto i suoi live, ha trovato, ancora una volta, la chiave giusta per comunicare con il suo pubblico che, da anni, lo accompagna.
Da Portami Via a Il Senso di Ogni Cosa, da Per Me a Pensa, il cantautore romano ripercorre i suoi successi, da quelli più popolari e quelli meno noti.
Ma è sulle note di Acqua il momento più commovente della serata. Lascia che sia il pubblico, all’unisono, a cantare. Tutto questo è vita. E la Cavea vibra per l’emozione, nonostante le voci attutite dalle mascherine Fp2. Tutto questo è vita. E sono tanti gli occhi lucidi che si intravedono tra i posti distanziati del parterre e della tribuna.
Come da tradizione, Parole, Rumori e Giorni conclude la serata, in uno straordinario momento di gioia e di malinconia. Lontani da Qui, Vicini Sempre. E’ il suo urlo con cui ogni volta saluta la sua gente.
Un urlo che questa volta sa di promessa.
Di attese, speranze e sogni.
Articolo e photogallery di Doralisa D’Urso