Tra pochi giorni inizierà il suo tour che ripercorre gli anni ’80 in giro per l’Italia e sarà senza dubbio un gran successo.
Stiamo parlando di Nino D’Angelo, 67 anni, che per l’occasione, ha rilasciato a Today una lunga intervista in cui ha ripercorso diversi momenti salienti della sua vita, tra cui l’infanzia nei quartieri di Napoli.
“Continuo a pensare che Geolier sia il mio erede – ha dichiarato D’Angelo – ma non a livello musicale, perché chiaramente facciamo generi diversi. Ma perché è il primo, dopo di me, che ha innovato davvero la musica napoletana: l’ha portata nel rap e l’ha resa nuovamente di tutti”.
Il cantautore napoletano agli esordi riuscì a differenziarsi nel panorama della musica “cambiando registro” e parlando di amore attraverso i suoi testi. Nino si definisce “ambasciatore” della musica napoletana in Italia e nel mondo” e sui suoi anni ’80 non ha dubbi e dichiara: “Si tratta del decennio che mi ha cambiato la vita: da piccolo mi prendevano in giro perché ascoltavo Mario Mariola, mentre i miei coetanei ascoltavano i Beatles».
La povertà e il trasferimento a Roma
“Ero un ragazzo povero, che veniva dal niente – ha spiegato il cantautore – ero il primo dei sei figli e, di conseguenza, ho sempre dovuto badare a me stesso». Suo padre era operaio e sua madre casalinga, ma anche se «in casa mancava tutto, i valori erano sempre al centro”.
Dopo il grande successo sono iniziati i problemi: “Non appena ho avuto un po’ di popolarità, spararono su casa mia. A quel punto ho capito che dovevo lasciare Napoli e sono andato a Roma, dove vivo. Ma ho ancora casa a Napoli e quando posso torno”.