L’Italia ‘dona’ a Vanessa Jay Mulder il nuovo singolo ed Ep ‘Essensuality’

Quando la musica diventa necessità, istinto e bisogno primario non puoi sottrartene perché, al di là di tutto ciò che ti capiterà nella vita, lei ti ha scelto per un motivo ben preciso che non ha bisogno di essere spiegato. Si manifesta come una magia nelle tue corde vocali, nei tuoi respiri, nel tuo battito, donandoti la capacità di esprimere tutto quello che altrimenti non riusciresti mai a dire. E’ il caso di Vanessa Jay Mulder, artista poliedrica che presenta Essensuality, il suo nuovo EP, uno specchio luccicante del palesarsi di questa magia elitaria, eterea e vagamente incomprensibile ai più se non ascoltando le tracce dell’EP stesso.

EP in cui Vanessa Jay Mulder si focalizza sui suoi punti fermi trasformandoli in canzone di qualità: spiritualità, altruismo e amore sono i temi cardine di un lavoro che si è avvalso della produzione di Marco Olivi (Ghemon, Ex-Otago, Calibro 35, Mario Biondi)  e di nomi quali Tommaso Colliva (co-producer e co-autore) e Giovanni Versari (fonico di mastering), entrambi Grammy Awards, rispettivamente per produzione e per mastering dell’album Drones dei Muse.

Last but not least, coproduttore, coautore e arrangiatore di tutti i brani insieme a Vanessa è Raffaele “Rabbo” Scogna che ha collaborato, tra gli altri, con Nic Cester, Ghemon. Il primo singolo estratto non poteva che essere Essensuality che, oltre a dare il nome all’EP, fonde due concetti chiave per l’artista, Essenza e Sensualità. “Il perfetto connubio tra la nostra essenza e la nostra sensualità dal momento in cui ci amiamo e ci accettiamo così come siamo con tutte le nostre imperfezioni e la nostra unicità” afferma Vanessa, mostrando contemporaneamente ardore e riflessività, dolcezza e determinazione, facce opposte della stessa medaglia coese da sonorità vocali black che strizzano l’occhio al jazz meno usuale con eleganza e sensualità.

L’EP contiene altre 6 tracce che, come Essensuality, sbrogliano sfaccettature interessanti della personalità dell’artista. In Angel emerge il lato più spirituale di Vanessa e il suo credo, in Delicious l’amore viene paragonato alle delizie del palato, mentre in Stranger viene toccato il delicato tema della discriminazione, della paura del diverso e della semplice conclusione che siamo tutti esseri umani e come tali dobbiamo essere considerati. E, ancora, in Vany, l’artista ci mostra il suo alter ego, quello impavido a cui si rivolge quanto si sente fragile e che la aiuta a credere in sé stessa e in Shade affronta il tema dei social in cui tendiamo a mostrarci sempre perfetti e impeccabili, nonostante sia solo una maschera e ci accomuni la voglia di essere compresi e amati. Ma è in Sick Love che l’artista si mette a nudo, sviscerando con coraggio una delle parti più delicate del proprio vissuto che, però, l’ha portata a capire cosa sia l’amore vero, puro e disinteressato, l’unico di cui vuole circondarsi. Vanessa Jay Mulder ha trovato la sé stessa piena di vita che desiderava realmente essere e, nel suo nuovo EP Essensuality, lo condivide con convizione, consapevole del mondo che la circonda ma, soprattutto, della mission che la musica le ha regalato: donare le sue vibrazioni soul senza risparmiarsi mai perché se, come Vanessa, puoi specchiarti in ciò che canti, nessuno potrà mai negare il legame assoluto con la tua musica e chiunque potrà riconoscere in quello specchio un pezzo di sé.

Vanessa Jay Mulder nasce in Suriname, ma cresce nei Paesi Bassi, ad Amsterdam.

Giovanissima è già corista per la band olandese The Time Bandits. La musica black fa parte della sua formazione e con essa anche la cultura hip hop e il rap.

Si trasferisce in Italia e, dopo varie collaborazioni, arrivano i primi tour da corista con Raf e Zucchero. Vanessa partecipa anche al Pavarotti & Friends, sempre nella band di Fornaciari. Nel mentre, continua a scrivere brani collaborando con diverse realtà musicali e apre il concerto di Lauryn Hill e Rita Marley a Pisa (Metarock Festival), con una superband hip hop. Vanessa sperimenta la sua vocalità in diversi generi (soul, acid jazz), prendendo ispirazione da artiste quali Nina Simone, Sara Vaughan, Billie Holiday, Ella Fitzgerald. Decide di trasferirsi a Roma per intraprendere finalmente una sua propria strada musicale. Dopo anni di featuring, dà alla luce un suo progetto da solista e nella capitale trova la famiglia musicale con cui creare l’album The Butterfly Experience, da cui è tratto il primo singolo Back down (etichetta Molto Records). La produzione e la direzione musicale sono affidate a Fabio Frombollini, coautore con Vanessa, a cui ha collaborato in qualità di coautore e batterista anche Stefano Costantini. Importante la presenza nel progetto di Henry Padovani, fondatore e primo chitarrista dei Police, che ha scritto un brano per l’album. Decide di lavorare al suo secondo lavoro discografico, avvalendosi di uno dei producer più accreditati della scena europea: il vincitore del Grammy Award, Tommaso Colliva, che è coautore del singolo Essensuality e che firma anche altri brani dell’EP omonimo, attualmente in preparazione. La produzione artistica è affidata a Marco Olivi (Ghemon, Ex-Otago, Calibro 35, Mario Biondi), il mastering è affidato a Giovanni Versari (anche lui un premio Grammy come Colliva) mentre coautore dei brani, insieme a Vanessa, è Raffaele “Rabbo” Scogna (Nic Cester, Ghemon).