
Perché Nino D'Angelo ha lasciato Napoli, la verità- credit Instagram (ninod'angeloofficial)- wemusic.it
Nino D’Angelo, ecco il vero motivo per cui ha lasciato Napoli: la rivelazione è davvero sorprendente, ecco cosa è successo
Uno dei cantautori che hanno cambiato la musica italiana con il suo talento, la sua professionalità e la sua voglia di portare con sé quella città che gli ha dato tanto e ha fatto da sfondo alla sua vita e alla sua carriera è proprio lui, Nino D’Angelo. Negli anni, nonostante i successi intramontabili, Nino D’Angelo ha deciso di lasciare la sua città natia per trasferirsi: ma andiamo a scoprire i motivi di questa decisione così sofferta.
La musica è sempre stato il filone della sua vita, della sua terra e con il suo caschetto, giovanissimo, Nino D’Angelo ha calcato il palcoscenico, portando la musica neomelodica alla portata di tutti. Inoltre, il grande Nino è stato il vero Re dei musicarelli per eccellenza, soprattutto negli anni Ottanta.
Nello spettro del suo talento oltre le doti artistiche di cantante, vi sono anche quelle di attore, regista, compositore e sceneggiatore. Le umili origini di Nino lo hanno portato ad essere un personaggio alla portata di tutti, considerato proprio come “l’artista della porta accanto”.
Nonostante la sua carriera, i suoi brani da sogno e pieni di vita, Nino D’Angelo ha svelato solo ora il motivo del suo abbandono a Napoli: ecco di che si tratta, i dettagli e le curiosità della vicenda.
Nino D’Angelo, ecco il vero motivo per l’abbandono alla sua città
In una intervista rilasciata a Il Corriere della sera, Nino D’Angelo si è lasciato andare ad una confessione che ha spiazzato moltissimi fan e spettatori proprio circa il suo addio alla città di Napoli, la città che ha dato e ha tolto al famosissimo cantante.

Il motivo per cui ha scelto di abbandonare la città, come svelato alla giornalista Morvillo, è proprio dovuto alle continue minacce i continui avvertimenti della criminalità organizzata: “La camorra, volevano i soldi. Vedevano il successo. Telefonavano, minacciavano”.
Ha poi aggiunto: “La seconda volta hanno sparato dentro casa, il proiettile è entrato nella stanza dove mio figlio Vincenzo dormiva nel lettino. Siamo scappati in un giorno. Un peccato, perché devo tutto alla città, i napoletani mi adorano: piace che uno di loro ce l’ha fatta senza aiuti”.