Il quinto disco della cantautrice canadese Leslie Feist arriva a 6 anni dal precedente Metals ed è anche il suo lavoro più provocatorio ed esuberante, quello che mostra una volta in più la straordinaria intensità di quest’artista, già quattro volte candidata ai Grammy Award.
Pleasure è un disco allo stesso tempo intimo ed estremo, raffinato ed anarchico, affascinante e sconvolgente. Fin dai primi secondi della title-track è chiaro che Pleasure è tutt’altro che convenzionale, inizia in maniera sobria con voce e chitarra per poi alternare ritmi, dissonanze e stati d’animo diversi: contrasti che si rincorrono in tutto il disco, in un’alternanza emozionante e brutale di dolore e meraviglia. Registrato in 3 mesi tra novembre 2015 e gennaio 2016 tra Stinson Beach, New York e Parigi, Pleasure è stato coprodotto da Feist insieme ai suoi collaboratori di lunga data Renaud Letang e Mocky. Oltre a riaffermare la qualità di Feist come chitarrista, l’album dimostra anche la sua poliedricità nell’utilizzo della voce, che emerge vivida dagli arrangiamenti minimali.
Dopo l’esperienza con i Broken Social Scene, Feist pubblica nel 2004 Let it Die (da cui è tratto il singolo Mushaboom) che vince il Juno Award come Best Alternative Rock Album. Nel 2007 il successivo The Reminder debutta nella top 20 della classifica americana, trainato dal singolo “1234” che porta l’album a vendere più di un milione di copie in tutto il mondo. Con il successivo singolo “My Moon My Man”, Feist vince anche il Shortlist Music Price (seconda donna al mondo a raggiungere questo risultato). Dopo una pausa di qualche anno, il 2011 è l’anno di Metals, che debutta al numero 9 di Billboard, album dell’anno secondo il New York Times, vincitore del Polaris Prize e di altri 4 Juno Awards. Ad oggi, Feist ha venduto più di tre milioni di dischi.