Lei si chiama Senhit ed è una cantante italo-eritrea pronta a farsi conoscere al grande pubblico.
Da qualche giorno è uscito il suo nuovo singolo, primo in lingua italiana, che si intitola “Dark Room” ed è accompagnato da un video girato dal grande coreografo Luca Tommassini. Nei prossimi giorni, inoltre, uscirà anche il remix del brano, a cura di Max Brigante.
Senhit è nata e cresciuta a Bologna dove i suoi genitori si sono trasferiti anni fa. Le hanno insegnato fin da subito a far convivere le tradizioni eritree con la cultura italiana. Grazie al suo lavoro, ha viaggiato in lungo e in largo per il mondo: prima con i musical (in Germania protagonista dei musical di Disney on Broadway come “The Lion King”, poi in Australia, in Inghilterra, in America) e poi con la carriera da cantante solista. Senhit questa estate sarà ospite di Festival Show, il primo concerto è il 25 luglio a Caorle.
Titolo in inglese, per la prima volta testo in italiano. Senhit ci parli di Dark Room?
Il singolo “Dark Room” nasce dal desiderio di cantare nella mia lingua madre ovvero italiano ma con un “piedino” fuori, verso l’internazionale quindi titolo in inglese. Dopo diversi progetti con produttori e autori internazionali che mi hanno permesso di lavorare su testi in inglese e dopo vari live in giro per l’Europa e il resto del mondo, avevo voglia di tornare a casa e cantare appunto in italiano! Pezzo energico provocante grintoso e sensuale ma con la giusta ironia.
Il brano è accompagnato da un bellissimo video del famoso coreografo Luca Tommasini. Ci dici com’è nato il progetto e com’è stato lavorare con lui?
Quando ho finito di registrare “Dark Room”, che è un brano coinvolgente, ritmato, immediatamente il pensiero è andato al video e quindi video = Luca Tommasini. Il quale ha sposato il progetto e mi ha sorpreso con il suo entusiasmo e la sua professionalità. Fino all’ultimo ha voluto mantenere oscura (dark!) l’idea del video… quello che è riuscito a tirare fuori mi rappresenta, un video fresco, internazionale e soprattutto ballabile.
Hai viaggiato tanto nella tua vita grazie ai musical e poi con la carriera da solista. Avrai mille racconti ed esperienze da raccontare. Ti facilitiamo il lavoro e ti chiediamo quella che ti è rimasta maggiormente nel cuore.
Ho avuto il privilegio di viaggiare e lavorare con artisti e persone che mi hanno arricchito artisticamente ma soprattutto umanamente. E ho avuto modo di calcare pachi strabilianti ed emozionanti ma quello che mi rimane nel cuore è senz’altro il musical “Lion King” (der koning de lower) fatto diversi anni fa ad Amburgo da protagonista… e l’Eurovision Song Contest per San Marino quando è cominciata l’era “solista”.
Nel corso della tua carriera hai avuto modo di collaborare anche con gli Stadio. Un gruppo che in Italia ha fatto la storia. Li hai sentiti dopo il lancio di questo nuovo singolo?
Gaetano Curreri (cuore degli Stadio!) lo sento spesso e spesso ci incontriamo a Bologna la nostra città! Lo aggiorno e credo sia fiero del percorso che ho fatto:) È stato un grande Pigmalione.
Sei nata a Bologna da genitori eritrei. Hai mai avuto problemi di integrazione?
Sono nata nella città più accogliente d’Italia che amo e adoro e che diversi anni fa ha accolto i miei genitori dall’Eritrea e quindi cresciuto me e i miei fratelli. Mai avuto problemi di integrazione, mai un accenno…certo le provocazioni o le battutine ci sono state ma basta non coglierle oppure come dice il buon Lorenzo “farli tacere praticando l’Allegria”!
I tuoi progetti futuri dopo questo bellissimo singolo? Ci sarà anche una collaborazione importante…
Sì!! Lunedì uscirà il remix di “Dark Room” fatto da Max Brigante. Sono stra felice di spoilerare questa news… “Dark Room” in versione club, ancora più ballabile e pronta per l’estate. E poi subito dopo un altro nuovo singolo!
Un sogno nel cassetto che non hai ancora realizzato?
Quando ho deciso di intraprendere questo percorso da cantante solista mi ero promessa di “congelare” il teatro (musical!) per un po’… Però mi piace l’idea dell’artista a 360 gradi…chissà un giorno…
Ecco il video “Dark Room”