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Teatro Comunale di Caserta: Claudia Cardinale, Isabella Ferrari e Gianfelice Imparato tra i protagonisti della stagione 2017/18

Ufficializzato il cartellone della stagione teatrale 2017/2018 del Teatro Comunale di Caserta, realizzato in collaborazione con il Teatro Pubblico Campano. Dieci gli spettacoli in abbonamento e che porteranno sul palco del Massimo cittadino attori del calibro di Isabella Ferrari, Claudia Cardinale, Mariangela D’Abbraccio, Gianfelice Imparato e Maria Amelia Monti, tanto per citarne qualcuno. Ma calcheranno il palcoscenico casertano anche Vittorio Sgarbi e Corrado Augias.

A questi si aggiungeranno quattro spettacoli che rientrano nell’ambito di “Percorsi Partenopei” e quattro di “Teatro Civile”.

Ecco il programma dettagliato:

Dal 27 ottobre al 29 ottobre 2017
COME STELLE NEL BUIO
di Igor Esposito
con Isabella Ferrari, Iaia Forte
regia Valerio Binasco
Venerdi 27 Ottobre 2017 alle ore 20:45
Sabato 28 Ottobre 2017 alle ore 20:45
Domenica 29 Ottobre 2017 alle ore 18:00

Una black comedy che vede protagoniste due delle migliori interpreti del cinema e del teatro italiano, tra umorismo nero e sofisticata ironia, Isabella Ferrari e Iaia Forte saranno le protagoniste di Come Stelle Nel Buio di Igor Esposito, la regia è di Valerio Binasco, regista tra i più apprezzati e premiati della scena italiana. Come stelle nel buio è una commedia velata di malinconia, dai risvolti ironici e grotteschi; dove due sorelle convivono con i ricordi del loro passato fatto di successi ormai tramontati. Mentre la loro vita scorre nel rancore e nell’incomprensione, fino al momento d’una imprevedibile pacificazione.

 

Dal 17 novembre al 19 novembre 2017
LA STRANA COPPIA
di Neil Simon
con Claudia Cardinale, Ottavia Fusco
regia Antonio Mastellone
Venerdì 17 Novembre 2017 alle ore 20:45
Sabato 18 Novembre 2017 alle ore 20:45
Domenica 19 Novembre 2017 alle ore 18:00

Un’eredità artistica, quella di Pasquale Squitieri, che la Pragma è onorata di accogliere. Una sfida e un
divertimento che abbiamo deciso di abbracciare, di produrre e di promuovere. La strana coppia” di Neil Simon (nella sua versione al femminile) porterà in scena una vera “strana coppia” Ottavia Fusco, i due grandi amori della vita di Squitieri: la sua storica compagna di vita e la sua ultima e attuale moglie. L’amore non separa, unisce. Questo è quanto Squitieri ci avrebbe voluto raccontare nell’affrontare questa insolita prova registica. Ed è quello che, attraverso i suoi appunti di regia, messi in scena dal suo aiuto-regia prediletto, Antonio Mastellone, riuscirà a restituire al pubblico.

 

Dal 15 dicembre al 17 dicembre 2017
LO SCHIACCIANOCI
di Hoffman
regia Fredy Franzutti
produzione Balletto del Sud
scene Fredy Franzutti
musiche Piotr Il’ic Cajkovskij
Venerdi 15 Dicembre 2017 alle ore 20:45
Sabato 16 Dicembre 2017 alle ore 20:45
Domenica 17 Dicembre 2017 alle ore 20:45

Il sogno di Clara, la battaglia dei topi, il viaggio fantastico, vengono narrati nella favola natalizia di Cajkovskij, ideata sul racconto di Hoffman: Il principe Schiaccianoci ed il Re dei topi. Lo spettacolo di Fredy Franzutti, coreografo tra i più apprezzati nel panorama nazionale, coniuga, con efficacia, le testimonianze della messa in scena originaria di Petipa – Ivanov (primi coreografi de Lo Schiaccianoci) ad un impianto drammaturgico nuovo ispirato al mondo gotico del regista Tim Burton ricostruito da sontuose scene e spettacolari costumi.

 

Dal 12 gennaio al 14 gennaio 2018
SEI PERSONAGGI IN CERCA D’AUTORE
di Luigi Pirandello
con Eros Pagni, Gaia Aprea
regia Luca De Fusco
produzione Teatro Stabile di Napoli – Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Genova
Venerdi 12 Gennaio 2018 alle ore 20:45
Sabato 13 Gennaio 2018 alle ore 20:45
Domenica 14 Gennaio 2018 alle ore 18:00

Iniziato nel 2010 con la messa in scena di un Pirandello ritenuto minore come Vestire gli ignudi e passato attraverso due Shakespeare invece “maggiori” come Antonio e Cleopatra e Macbeth e un capolavoro greco come Orestea, il mio lavoro di contaminazione tra teatro e cinema giunge ad una sorta di naturale conclusione concettuale con la messa in scena di Sei personaggi in cerca di autore, massima riflessione sulla natura stessa del teatro nella drammaturgia del Novecento. Negli spettacoli che ho citato lo spettatore vede gli attori compiere delle azioni e contemporaneamente li vede ripresi dalle telecamere in diretta e proiettati sulla scenografia. È come se lo spettatore assistesse contemporaneamente a due spettacoli, uno teatrale e uno cinematografico. Restano quindi le piccole figure reali viste ad occhio nudo, come sempre a teatro, ma appaiono anche dei giganti onirici proiettati su velari o sulle pareti fisiche del teatro. L’intuizione (che ha portato a grandi consensi di pubblico e critica) sembra adattarsi in modo speciale a Sei personaggi in cerca di autore. A ben vedere questi sei personaggi che si offrono alla rappresentazione sembrano provenire dal mondo del cinema e chiedere di far sfociare il cinema nel teatro. La scenografia dello spettacolo sarà basata su un grande specchio che sarà sistemato sul palcoscenico apparentemente per delle prove di danza alla sbarra. Questo specchio è in realtà anche un grande schermo cinematografico. All’inizio i sei personaggi, invece di provenire dalla sala come sempre, escono dallo schermo come i protagonisti di Broadway Danny rose di W. Allen. Essi infatti provengono dal cinema. Non è un caso che tutte le obiezioni del capocomico alla irraprensentabilità della storia dei sei personaggi, cadono di colpo se si pensa la loro storia in termini filmici. Il capocomico obietta che nella storia ci sono troppi flashback? Questo invece è tipico del cinema. Gli attori si lamentano che nelle scene intime i personaggi parlano a voce troppo bassa e i personaggi rispondono che certe cose non si possono dire urlando? A cinema gli attori usano toni simili a quelli della vita e nelle scene intime usano quindi toni intimi. Il capocomico obietta che nel finale (la scena della morte della bambina nel laghetto) accadono troppi fatti contemporaneamente e che a teatro le cose accadono una alla volta? Questo non è assolutamente un problema per il cinema, che anzi mescola di continuo le vicende narrate attraverso il montaggio alternato. Quando i personaggi proveranno a rappresentare le scene madri della loro vicenda esse appariranno recitate quindi teatralmente ma anche proiettate in diretta mostrando un potere evocativo e magico che naturalmente gli attori della compagnia non sapranno ripetere, non solo per la loro inattendibilità fisica e per la loro estraneità “professionistica” alla vicenda, ma perché la natura stessa della vicenda dei Sei personaggi si rivelerà più adatta in effetti più ad una versione cinematografica che teatrale. Riletto in questo modo, il capolavoro pirandelliano rivela essere anche una riflessione sulla natura di due linguaggi, quello teatrale e quello cinematografico, il cui confronto si affacciava prepotentemente alla ribalta negli anni della stesura del testo. In quegli stessi anni Pirandello descriveva la natura del linguaggio filmico come linguaggio visionario. Ed in effetti i nostri Sei personaggi saranno presentati non come fantasmi, ma come vere e proprie visioni. In questo senso saranno pensate anche le luci chiaroscurali di Gigi Saccomandi per i personaggi contrapposte a quelle più normalmente teatrali della compagnia. Nella stessa linea i costumi, firmati come le scene da Marta Crisolini Malatesta, che saranno anni ’30 ed invernali per i personaggi e anni ’50 ed estivi per la compagnia, perseguendo una linea di netta demarcazione tra i due gruppi. Alla compagnia stabile del Teatro, in cui svettano Gaia Aprea, Paolo Serra e Angela Pagano per gli importanti ruoli affidatogli, si affianca un prestigioso artista ospite quale Eros Pagni, col quale personalmente riprendo una collaborazione molto felice risalente alla mia direzione dello Stabile del Veneto ma col quale il nostro Stabile, ha già realizzato un grande successo , quale Il Sindaco del rione Sanità frutto, come in questo caso, della coproduzione tra due teatri tradizionalmente alleati, quali gli Stabili di Napoli e Genova.

 

Dal 26 gennaio al 28 gennaio 2018
FILUMENA MARTURANO
di Eduardo De Filippo
con Mariangela D’Abbraccio, Geppy Gleijeses
regia Liliana Cavani
Venerdi 26 Gennaio 2018 alle ore 20:45
Sabato 27 Gennaio 2018 alle ore 20:45
Domenica 28 Gennaio 2018 alle ore 18:00

Filumena Marturano forse la commedia italiana del dopoguerra più conosciuta e rappresentata all’estero – ha un ruolo centrale nella produzione di Eduardo De Filippo, collocandosi tra i primi testi di quella Cantata dei giorni dispari che, a partire da Napoli milionaria! raccoglie le opere più complesse e problematiche in cui si riversano i drammi, le ansie e le speranze di un Paese e di un popolo sconvolti dalla guerra. Come in un ideale ring immaginario, Filumena Marturano e Domenico Soriano, si affrontano per far valere le loro ragioni, dietro cui si celano verità troppo a lungo nascoste e sentimenti esasperati. Come da tradizione, Eduardo De Filippo parte da una reazione emotiva dei personaggi per sviscerare quello che lui definisce come il conflitto tra individuo e società. Nel dramma di Filumena, che rifiuta di rivelare all’amante quale dei tre figli da lei messi al mondo sia suo, si rappresenta appieno un’allegoria dell’Italia lacerata e in larga misura depauperata anche moralmente, che preannuncia la dignità e la volontà di riscatto.

 

Dal 16 febbraio al 18 febbraio 2018
EDIPO IL MITO
di Sofocle
con Glauco Mauri, Roberto Sturno
regia Andrea Baracco
Venerdì 16 Febbraio 2018 alle ore 20:45
Sabato 17 Febbraio 2018 alle ore 20:45
Domenica 18 Febbraio 2018 alle ore 18:00

Edipo Re e Edipo a Colono sono due capolavori fondamentali nella storia dell’uomo, per gli interrogativi che pongono alla mente e per la ricchezza di umanità e di poesia che ci donano. La storia di Edipo è la storia dell’UOMO, perché racchiude in sé tutta la storia del suo vivere. Edipo Re e Edipo a Colono sono due opere scritte in epoche diverse della vita di Sofocle ed è nell’accostamento di questi due grandi testi che poeticamente si esprime e compiutamente si racconta la “favola” di Edipo alla ricerca della verità. Alla fine del suo lungo cammino Edipo comprende se stesso, la luce e le tenebre che sono dentro di lui, ma afferma anche il diritto alla libera responsabilità del suo agire. Edipo è pronto ad accettare tutto quello che deve accadere ed è pronto a essere distrutto purché sia fatta luce. Solo nell’interrogarci comincia la dignità di essere uomini. E’ questo che Sofocle con la sua opera immortale dice a tutti noi. Convinti che il Teatro sia un’arte che può e deve servire “all’arte del vivere” affrontiamo queste due opere classiche per trovare nelle radici del nostro passato il nutrimento per comprendere il nostro presente, questo è il nostro impegno e il nostro desiderio.

 

Da 9 marzo al 11 marzo 2018
MISS MARPLE, GIOCHI DI PRESTIGIO
di Agatha Christie
con Maria Amelia Monti
regia Pierpaolo Sepe
Venerdi 9 Marzo 2018 alle ore 20:45
Sabato 10 Marzo 2018 alle ore 20:45
Domenica 11 Marzo 2018 alle ore 18:00

Miss Marple – la più famosa detective di Agatha Christie – sale per la prima volta su un palcoscenico in Italia. E lo fa con la simpatia di Maria Amelia Monti, che dà vita a un personaggio contagioso, in un’interpretazione che creerà dipendenza. Siamo negli anni ‘50, in una casa vittoriana della campagna inglese. Il cattivo tempo imperversa e le previsioni dicono che peggiorerà. Miss Marple è andata a trovare la sua vecchia amica Carrie Louise, una filantropa che vive lì col terzo marito, Lewis, e vari figli e figliastri dei matrimoni precedenti. Di questa famiglia allargata, fa parte anche un giovane piuttosto strano, Edgard, che aiuta Lewis a dirigere le attività filantropiche. Il gruppo è attraversato da malumori e odi sotterranei, di cui Miss Marple si accorge ben presto. Durante un tranquillo dopocena, improvvisamente Edgard perde i nervi: pistola in pugno minaccia Lewis e lo costringe a entrare nel suo studio. Il delitto avviene sotto gli occhi terrorizzati di tutti. Ma le cose non sono come sembrano. Toccherà a Miss Marple, in attesa dell’arrivo della polizia bloccata dal maltempo, capire che ciò che è successo non è quello che tutti credono di aver visto. Il pubblico è stato distratto da qualcosa che ha permesso all’assassino di agire indisturbato. Come a teatro. Come in un Gioco di Prestigio. Adattando il romanzo, Edoardo Erba riesce a creare una commedia contemporanea, che la regia di Pierpaolo Sepe valorizza con originalità, senza intaccare l’inconfondibile spirito di Agatha Christie.

 

Dal 16 al 18 marzo 2018
QUESTI FANTASMI
di Eduardo De Filippo
con Gianfelice Imparato, Carolina Rosi
regia Marco Tullio Giordana
Venerdì 16 Marzo 2018 alle ore 20:45
Sabato 17 Marzo 2018 alle ore 20:45
Domenica 18 Marzo 2018 alle ore 18:00

Elledieffe, La Compagnia di Teatro di Luca De Filippo, oggi diretta da Carolina Rosi, mette in scena il capolavoro eduardiano Questi fantasmi!, con la regia di Marco Tullio Giordana. Una produzione importante per la compagnia, sintesi di un lavoro che avvia percorsi artistici condivisi e che continua, nel rigoroso segno di Luca, a rappresentare e proteggere l’immenso patrimonio culturale di una delle più antiche famiglie della tradizione teatrale italiana

Dal 13 aprile al 15 aprile 2018
IL SINDACO DEL RIONE SANITA’
di Eduardo De Filippo
con Francesco Di Leva, Giovanni Ludeno, Massimiliano Gallo
regia Mario Martone
Venerdi 13 Aprile 2018 alle ore 20:45
Sabato 14 Aprile 2018 alle ore 20:45
Domenica 15 Aprile 2018 alle ore 18:30

Il sindaco del Rione Sanità è una commedia in tre atti scritta ed interpretata da Eduardo De Filippo, inserita dall’autore nella raccolta Cantata dei giorni dispari. Il protagonista Antonio Barracano (Francesco Di Leva), è “il sindaco” della Sanità. Qui amministra le vicende del rione, un “uomo d’onore” che distingue tra “gente per bene e gente carogna”. In una sorta di ribaltamento del sistema legalitario, Don Antonio si avvale da anni dell’aiuto di Fabio Della Ragione (Giovanni Ludeno), un medico che, con la sua opera, sostanzialmente impedisce di portare alla conoscenza della Legge i risultati delle sparatorie e dei regolamenti di conti che avvengono nel quartiere. Chi “tiene santi” va in Paradiso e chi non ne tiene va da Don Antonio, è così da sempre. Quando però gli si presenta disperato Rafiluccio Santaniello, il figlio del fornaio, risoluto ad ammazzare il padre Arturo (Massimiliano Gallo), Don Antonio, cogliendo nel giovane la stessa determinazione che lo spinse all’omicidio in gioventù, si propone come mediatore avviandosi così all’incontro fatale con Arturo.

 

Dal 27 aprile al 29 aprile 2017
DELITTO E CASTIGO
di Fedor Dostoevskij
con Sergio Rubini, Luigi Lo Cascio
regia Sergio Rubini
Venerdì 27 Aprile 2018 alle ore 20:45
Sabato 28 Aprile 2018 alle ore 20:45
Domenica 29 Aprile 2018 alle ore 18:00

Dopo il successo di PROVANDO-DOBBIAMO PARLARE, un nuovo progetto sul “Teatro non Teatro” partorito dalla mente di Sergio Rubini. Attraverso la riscrittura e l’ausilio di un rumorista e di una cantante, Sergio Rubini e Luigi Lo Cascio ci condurranno in un viaggio tra i capitoli di uno dei più grandi romanzi mai scritti facendoci rivivere l’epico romanzo dello scrittore russo Fëdor Dostoevskij. Vertigine e disagio accompagnano il lettore di Delitto e Castigo. La vertigine di essere finiti dentro l’ossessione di una voce che individua nell’omicidio la propria e unica affermazione di esistenza. E quindi il delitto come specchio del proprio limite e orizzonte necessario da superare per l’autoaffermazione del sé. Un conflitto che crea una febbre, una scissione, uno sdoppiamento; un omicidio che produce un castigo, un’arma a doppio taglio. Come è la scrittura del romanzo, dove la realtà, attraverso il racconto in terza persona, è continuamente interrotta e aggredita dalla voce pensiero, in prima, del protagonista. Ed è proprio questa natura bitonale di Delitto e Castigo a suggerire la possibilità di portarlo in scena attraverso una lettura a due voci.

 

PERCORSI PARTENOPEI
Dal 14 novembre al 15 novembre 2017
PERFORMANCE
di Virginia Raffaele e Giampiero Solari
con Virginia Raffaele
regia Giampiero Solari
Martedì 14 Novembre 2017 alle ore 20:45
Mercoledì 15 Novembre 2017 alle ore 20:45

Le maschere più popolari, da Ornella Vanoni e Belen Rodriguez, così come i personaggi liberamente tratti dalla realtà come l’eterna esclusa dai talent show musicali Giorgia Maura o la poetessa transessuale Paula Gilberto Do Mar, sono donne molto diverse tra loro che sintetizzano alcune delle ossessioni ricorrenti della società contemporanea: vanità, la scaltrezza, la voglia di affermazione e, forse, la scarsa coscienza di sé. Il tutto raccontato attraverso la lente deformante e irriverente dell’ironia e della satira, tipici elementi che compongono lo stile di Virginia Raffaele. I personaggi si avvicendano tra monologhi esilaranti e dialoghi surreali con la vera Virginia Raffele che, grazie ad un attento lavoro di regia, interagisce con le sue creature come una sorta di narratore involontario che poeticamente svela il suo “essere – o non essere”. La musica originale del maestro Teo Ciavarella fa da punteggiatura allo spettacolo, accompagnando i personaggi nelle loro performance, sottolineandone i movimenti, enfatizzandone le manie; conferendo allo spettacolo un ritmo forsennato nel cui vortice i personaggi, Virginia e le varie chiavi di lettura si mescolano creando una nuova realtà, a volte folle a volte melanconica. Performance è uno spettacolo scritto da Virginia Raffaele, Piero Guerrera, Giovanni Todescan con Giampiero Solari che ne cura anche la regia. I trucchi speciali sono a cura di Bruno Biagi e Valeria Coppo.

 

Dal 2 dicembre al 3 dicembre 2017
ITALIANO DI NAPOLI
di Sal Da Vinci, Gianluca Ansanelli
con Sal Da Vinci
regia Alessandro Siani
Sabato 2 Dicembre 2017 alle ore 20:45
Domenica 3 Dicembre 2017 alle ore 18:00

C’è un mondo dove la poesia e la musica si incontrano: il teatro! Un luogo vibrante e coinvolgente, le sue strade sono vissute da abitanti magici e surreali…le piazze ricche di saltimbanchi acrobati e voci della luna…e poi i vicoli stretti con muri antichi che si aprono verso il mare ossia verso l’infinito. In questo infinito si alterneranno le note, le canzoni e i racconti del protagonista ed ideatore Sal Da Vinci. Un italiano di Napoli che attraverso la sua musica ci trascinerà verso un mondo più vero, senza pregiudizi né differenze, perché in fondo sono le differenze a renderci speciali. L’Italia non è uno stivale, ma un essere umano, le città sono gli organi vitali. Milano potrebbe essere il cervello, Roma l’anima e Napoli il cuore, ma tutto è nelle mani del pubblico. Si nelle mani, perché saranno i vostri applausi, i vostri silenzi e le vostre risate a decretare se per due ore avete vissuto una favola o per una volta e dico una volta, la realtà di questo pazzo paese può essere meravigliosa ad occhi aperti!

 

Dal 3 febbraio al 4 febbraio 2018
CALENDAR GIRL
di Tim Firth
con Angela Finocchiaro, Laura Curino
regia Cristina Pezzoli
Sabato 3 Febbraio 2018 alle ore 20:45
Domenica 4 Febbraio 2018 alle ore 18:00

Testo teatrale scritto da Tim Firth, tratto dall’omonimo film uscito in Italia nel 2004 che ha ottenuto un discreto successo al botteghino, diventando un film di culto, molto amato dal pubblico femminile. La storia, ispirata ad un fatto realmente accaduto, è quella di un gruppo di donne fra i 50 e i 60 anni, membri del Women’s Institute (nata nel 1915, oggi è la più grande organizzazione di volontariato delle donne nel Regno Unito), che si impegna in una raccolta fondi destinati a un ospedale nel quale è morto di leucemia il marito di una di loro. Chris, stanca di vecchie e fallimentari iniziative di beneficenza, ha l’idea di fare un calendario diverso da tutti gli altri, in cui convince le amiche del gruppo a posare nude. Con l’aiuto di un fotografo amatoriale realizzano così un calendario che le vede ritratte in normali attività domestiche, come preparare dolci e composizioni floreali, ma con un particolare non convenzionale: posano senza vestiti. L’iniziativa riscuote un successo tale da portarle alla ribalta non solo in Inghilterra ma anche in America, dove vengono ospitate in un famoso talk show. L’improvvisa e inaspettata fama, tuttavia, metterà a dura prova le protagoniste. Lo spettacolo teatrale ha avuto un enorme successo in Inghilterra, dove è programmato in diverse versioni dal 2008 ed è tuttora in scena.

 

Dal 24 febbraio al 25 febbraio 2018
DI’ CHE TI MANDA PICONE
di Lucio Aiello
con Biagio Izzo
regia Enrico Maria Lamanna
Sabato 24 Febbraio 2018 alle ore 20:45
Domenica 25 Febbraio 2018 alle ore 18:00

Nel 1984 in un decennio parecchio fruttuoso per il cinema italiano, basti pensare a Troisi, Benigni, Verdone e poi Monicelli, Scola, Nanni Loy gira Mi manda Picone, pellicola fortunata con Giancarlo Giannini e Lina Sastri. Storia di un operaio dell’Italsider di Bagnoli che per protesta alla chiusura della fabbrica, si da fuoco in tribunale davanti al figlio piccolo e alla moglie. Appunto Picone. Giannini ne prenderà il posto “lavorativo”, scoprendo un mondo nascosto fatto di camorra e mazzette. A lui bastava dire “Mi manda Picone!” e avere i crediti. Il tutto scritto da Elvio Porta… ma che fine ha fatto quella creatura appunto il bimbo che assiste alla pira del padre? Elvio scrive per il teatro uno spin off che Biagio Izzo abbraccia e mi chiama, per dirigerlo dopo 15 anni del fortunato Che freddo ragazzi alias un Full Monty napoletano. Diretto sempre da me e complice, la produzione di Michele Gentile. Dicevamo uno spin-off che immagina dopo 33 anni il figlio Antonio ormai adulto, disoccupato, sposato, forse futuro papà, esaurito e perseguitato da oscuri personaggi. In più il padre Picone che entra, come uno spirito, nel povero Antonio appunto come doppio, proprio come Jekyll e Mister Hyde. Sopravvivrà? Lo vedremo. Tra una casa anni 80, una casa fatiscente, che strizza l’occhio a un luna park napoletano in disuso, si consumerà la storia senza troppi sorrisi di complicità ma con risate ai danni di Antonio… apparentemente. Risate, suoni, rumori, ricordi di una Napoli che fu e non c’è più come Picone senior. E nel finale sotto gli occhi, comunque vada, sempre malinconici di Antonio Picone junior, al caso Biagio Izzo, la canzone Assaje di Pino Daniele, cantata appunto da Lina Sastri, esploderà come un rimpianto, una speranza. Ovviamente dedicato a Elvio.

 

TEATRO CIVILE
Sabato 11 Novembre 2017 alle ore 20:45
ANATOMIA DI UNA SOLITUDINE
di Lucia Calamaro
con Lucia Mascino
regia Lucia Calamaro

Struggente, severa, innamorata senza scampo. Toccante, stringata, infelicissima e, suo malgrado, incredibilmente longeva. Il fondo incoerente di questa poetessa uruguaiana, figura maggiore della poesia sudamericana, che da sempre ha voluto suicidarsi e non l’ha mai fatto e che si è applicata per una vita a continuativi esercizi di solitudine sofferta, è l’oggetto di questo testo. Abitare in scena l’anima di Idea. Per quel che vale.

 

Venerdì 19 Gennaio 2018 alle ore 20:45
O PATRIA MIA… LEOPARDI E L’ITALIA
di Corrado Augias
con Corrado Augias
regia Angelo Generali

Per molti anni Giacomo Leopardi è stato solo l’immenso poeta che tutti conosciamo. Solo in tempi relativamente più recenti si è cominciata ad apprezzare anche la sua attività saggistica che, secondo autorevoli giudizi, toccherebbe il livello di una vera organica filosofia. Un esempio di questa iniziale sottovalutazione sta nel fatto che il suo “Discorso sopra lo stato presente dei costumi degli Italiani” scritto da un Leopardi 26enne nel 1824, sia stato pubblicato solo nel 1905. Lo stesso Zibaldone di pensieri, opera immane composta tra il 1817 e il 1832, venne pubblicato del resto solo alla fine dell?800 da una commissione di studiosi presieduta da Carducci. I giudizi che il poeta dà sull’Italia e sugli italiani sono diversi e variano con il passare degli anni. Ma non c’è dubbio che negli anni giovanili e soprattutto in alcune opere si senta forte in lui un vivo amor di patria. Ne sono esempio la due famose composizioni patriottiche All’Italia e per il monumento di Dante. Partendo da questi versi ma inserendo anche considerazioni prese dallo Zibaldone e versi estratti da alcuni dei Canti più belli, Corrado Augias ha montato un testo che ci dà un ritratto sorprendente di Giacomo Leopardi, il suo rapporto con l’Italia, con la vita, con gli amori. Il senso forte di un’immaginazione che fu per molti anni la sua sola vera realtà.  Ad accompagnarlo le musiche eseguite dal vivo e i commenti del M° Stefano Albarello.

 

Martedi 6 Marzo 2018 alle ore 20:45
LA MANOMISSIONE DELLE PAROLE
di Gianrico Carofiglio
con Gianrico Carofiglio
regia Teresa Ludovico

Le nostre parole sono spesso prive di significato. Ciò accade perché le abbiamo consumate, estenuate, svuotate con un uso eccessivo e soprattutto inconsapevole, le abbiamo rese bozzoli vuoti. Per raccontare, dobbiamo rigenerare le nostre parole. Dobbiamo restituire loro senso, consistenza, colore, suono, odore. E per fare questo dobbiamo farle a pezzi e poi ricostruirle. Nei nostri seminari chiamiamo “manomissione” questa operazione di rottura e ricostruzione. La parola manomissione ha due significati, in apparenza molto diversi. Nel primo significato essa è sinonimo di alterazione, violazione, danneggiamento. Nel secondo, che discende direttamente dall’antico diritto romano (manomissione era la cerimonia con cui uno schiavo veniva liberato), essa è sinonimo di liberazione, riscatto, emancipazione. La manomissione delle parole include entrambi questi significati. Noi facciamo a pezzi le parole (le manomettiamo, nel senso di alterarle, violarle) e poi le rimontiamo (nel senso di liberarle dai vincoli delle convenzioni verbali e dei non significati). Solo dopo la manomissione, possiamo usare le nostre parole per raccontare storie”. Questo brano è tratto dal romanzo Ragionevoli dubbi di Gianrico Carofiglio in cui l’avvocato Guido Guerrieri sfoglia tra le mani La manomissione delle parole, sottotitolo: Appunti per un seminario di scrittura. Un testo creato dallo stesso scrittore per pura finzione letteraria, che con il tempo prende la forma e la consistenza di un saggio. La manomissione delle parole è una riflessione sull’uso dei termini, sulla loro funzione, sul valore che essi hanno nella costruzione delle storie di ciascuno di noi, tanto da essere pilastri della nostra vita etica e civile. Fondamenta che sempre più spesso vengono logorate dall’abuso e dalla manipolazione dei significati. Come si fa a ridar loro la dignità che meritano? Per Carofiglio l’unico metodo è manometterli, cioè smontarli e rimontarli nel loro verso originario. L? autore costruisce un’indagine letteraria politica e giudiziaria a partire da alcune citazioni di personaggi diversissimi tra loro, da Aristotele a Cicerone, da Dante a Primo Levi, da Calvino a Nadine Gordimer, da Obama a Bob Dylan.

 

Martedì 20 Marzo 2018 alle ore 20:45
MICHELANGELO
di Vittorio Sgarbi
con Vittorio Sgarbi
regia Doppiosenso

Dopo lo straordinario successo dello spettacolo teatrale “Caravaggio”, dove Vittorio Sgarbi ha condotto il pubblico in un percorso trasversale fra storia dell’artista ed attualità del nostro tempo, parte una nuova esplorazione sull’universo “MICHELANGELO”.

Nicola Maiello: