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‘Three Letters from Sarajevo’ Goran Bregovic a Firenze con l’orchestra di 18 elementi

Cinque anni dopo l’album “Champagne for Gypsies”, Goran Bregovic torna con una nuova creazione incentrata sul tema della diversità religiosa e della coesistenza pacifica, il disco “Three Letters from Sarajevo”, edito da Universal.

L’album, insieme ai cavalli di battaglia della sua corposa discografia, saranno al centro dello spettacolare tour teatrale che lunedì 5 febbraio lo vedrà sul palco dell’Obihall di Firenze accompagnato da un’orchestra di 18 elementi (ore 21 – biglietti posti numerati 50/40/27 euro; prevendite nei punti Box Office Toscana http://www.boxofficetoscana.it/punti-vendita tel. 055.210804 e online su www.boxol.it e www.ticketone.it – info tel. 055.6504112 – 055.667566 – 055.240397 – www.obihall.it – www.bitconcerti.it – www.eventimusicpool.it – #bregovicfi18).

Bregovic porta in sé il melting pot che prova a raccontare nel nuovo album. “Io sono di Sarajevo, sono nato su una frontiera: l’unica dove si incontravano ortodossi, cattolici, ebrei e musulmani. Mio papà è cattolico, mia mamma è ortodossa, mia moglie è musulmana. E mi sento anche un po’ gitano, forse perché per mio padre, colonnello dell’esercito, era inaccettabile che facessi il musicista, un mestiere ‘da gitano’, come diceva lui”.

“Three Letters from Sarajevo” è la storia di una grande città con le sue tante credenze, identità, con i suoi complessi paradossi. Sarajevo è la metafora dei nostri tempi, un luogo dove un giorno si vive da buoni vicini e il giorno dopo ci si fa la guerra. Il nuovo lavoro di Goran Bregovic “Three Letters from Sarajevo” si ispira a questa metafora.

Per l’occasione all’album hanno partecipato voci meravigliose ed esplosive: Bebe, Riff Cohen, Rachid Taha, Asaf Avidan. Pochi musicisti sono riusciti a sviluppare un’arte così varia, che combina insieme una così grande varietà di stili e tecniche senza perdere la propria identità. Ogni pezzo di Bregovic sembra sempre diretto al mondo intero, senza distinzione di razza, sesso, età e religione.

Compositore contemporaneo, musicista tradizionale o rock star, Bregovic ha combinato insieme stili e tradizioni le più disparate per inventare una musica che è allo stesso tempo universale e assolutamente sua.

L’ORCHESTRA
GORAN BREGOVIC – Chitarra, Sintetizzatore, Voce

UNA BAND GITANA DI FIATI
Muharem Redžepi – Goc (Grancassa tradizionale), Voce
Bokan Stankovic – Prima Tromba
Dragic Velickovic – Seconda Tromba
Stojan Dimov – Sax, Clarinet
Aleksandar Rajkovic – primo Trombone, Glockenspiel
Milos Mihajlovic – Secondo Trombone

VOCI BULGARE
Ludmila Radkova Trajkova – Voce
Daniela Radkova -Aleksandrova – Voce

SESTETTO DI VOCI MASCHILI
Dejan Pesic – 1st tenor
Ranko Jovic – 2nd tenor
Milan Panic – 2nd tenor
Aleksandar Novakovic – baritone
Dusan Ljubinkovic – basse
Sinisa Dutina – basse

QUARTETTO D’ARCHI
Ivana Matejic – 1st violin
Bojana Jovanovic Jotic – 2nd violin
Sasa Mirkovic – alto
Tatjana Jovanovic Mirkovic – cello

 

Raf Santillo: Sono un giornalista da svariati anni. La musica fa parte della mia vita e mi piace tantissimo assistere ad eventi dal vivo di ogni tipo.