Veronica Vitale, in ‘Inside the Outsider’ il mio #diariodibordo

Un nuovo progetto discografico ed editoriale per la giovane cantautrice, compositrice e pianista di origini napoletane Veronica Vitale, una confezione speciale che prevede Libro e CD fisico insieme.

Un testo dedicato all’artista indipendente e alle regole del music business. Un #Diariodibordo dal linguaggio liquido in cui provare a trovare la mappa per raggiungere un’isola dove il tesoro è la nostra felicità.

NOTE DELL’AUTRICE
Questo diario non racconta della vincitrice di un talent show, e nemmeno della figlia d’arte o dell’erede di una persona famosa, non ho mai firmato con una Major, e non sono stata la donna di nessun uomo influente, questo è il diario di bordo di un outsider, uno di quelli che si scrivono giorno dopo giorno, anno dopo anno, mentre ti rimbocchi le maniche, con un morso allo stomaco, in fila ad aspettare il tuo turno sulla lunga strada verso la felicità


La mia è una storia in cui improbabili eventi conducono ad un lieto fine, di un percorso fatto di passettini e gavetta. Dall’Estero all’Italia. Ho cercato di raccontare alcune parti di una storia, la mia, in cui –indipendentemente dal proprio contesto- chiunque dovesse leggerla possa percepire l’idea di una lotta (anche interiore) per liberarsi, per uscire da situazioni disastrose e arrivare alla libertà. La vita degli artisti nasce più o meno così, occasioni perdute ed incontri fortunati, facendo buon viso al cattivo tempo, e ricominciando, ogni volta da capo.
“Inside the Outsider”  racconta alcune parentesi di questi viaggi nel mondo; l’outsider (il non favorito, lo sconosciuto, lo straniero, l’emarginato), qualcuno che pensa fuori dagli schemi. La mia storia ha in comune con le migliori fiabe la stessa cosa: la trasformazione ed il cambiamento. Al contrario di qualunque altra specie, possiamo “scegliere”. Sarei potuta rimanere un giovane marinaio di vedetta per molto tempo, incantata con gli occhi fissi sull’orizzonte mentre la nave lascia il porto e si dirige verso il mare aperto, ma la verità è che i dieci anni in viaggio mi hanno trasformata in corsaro.
Più andavo avanti, più il tempo scivolava via dal mio orologio e più appartenevo a me stessa, più costruivo la mia nave e più ne diventavo il capitano. Poi un giorno, come un orizzonte limpido che spacca il cielo a metà, ho incontrato la vera me.
Ci sono cose che nella vita accadono perché devono andare così. Io ad esempio, ero come il sole, felice e piena di speranza, poi ad un certo punto sono scomparsa in un inverno senza fine. Avevo 11 anni quando ho subito dei tentativi di rapimento, e poi in contemporanea, episodi di bullismo in prima media. Vivevo con la faccia prostrata a terra ed è stato lì che proprio come gli oggetti che si illuminano a turno sotto il riflettore di un teatro, che all’improvviso arriva il pianoforte, e mi salva.
La vita mi aveva tolto la parola, ma Dio mi ha restituito un linguaggio universale. Suonavo senza mai aver studiato, non da musicista, ma da compositrice. Ecco, quando riguardo la mia vita, vedo che la musica mi ha scelta, forse perché ne avevo più bisogno degli altri. Forse è così che Dio vorrebbe guardarci: sempre accompagnati da una straordinaria colonna sonora.
Troppo spesso le persone pensano che il talento sia una questione di fortuna, e a nessuno viene in mente invece che la fortuna possa essere tutta una questione di talento, con un morso allo stomaco mentre ti rimbocchi le maniche, in fila ad aspettare il tuo turno sulla lunga strada verso la felicitá”