X

Vi presentiamo i Bad Profile, ecco la nostra intervista

È uscito recentemente One More Time, nuovo Ep della band Milanese dei Bad Profile,  che esprime un rock genuino dal sapore internazionale, mentre la band è reduce da palchi importanti come l’Alcatraz di Milano ed il Whisky Go Go di Los Angeles. Parliamo della loro esperienza con Andrea Greco, voce e chitarra del gruppo, che ci racconta di questa loro lunga esperienza non solo in Italia.

 

– Ciao Andrea, parlaci di questo nuovo progetto dei Bad Profile…

Ciao a tutti e grazie a WeMusic per questo spazio. Sì, One More Time è un progetto nel quale abbiamo deciso di esprimere delle sonorità old school, concentrandoci sul suono delle chitarre e sulla semplicità che dovrebbe trasmettere un sano brano rock.

La scelta di cantare in inglese è stata presa per due motivi: innanzitutto per avere più opportunità all’estero, in secondo luogo per ottenere una melodia e una metrica più americana possibile, come i suoni in generale delle nostre canzoni.

 

– Nella vostra musica si notano varie influenze, rock ma anche funky e grunge. Quali sono gli artisti che maggiormente vi hanno influenzato?

Sicuramente veniamo dal grunge di Seattle, siamo cresciuti a pane e Nirvana, Alice in Chains, Stone Temple Pilotes, come gruppi più recenti, sicuramente Foo Fighters, Audioslave, Deftones, Foo Manchu… ma non disdegniamo generi differenti. Ad esempio il nostro batterista Raffaele ascolta e suona quasi solo i Toto! Io stesso, Andrea voce e chitarra, vengo da un passato punk hardcore seduto alla batteria dei Nettezza Umana, negli anni 90/2000, con cui abbiamo aperto a tanti gruppi storici della scena americana targata Fat Records, per non parlare di Giacomo il bassista che non si perde un concerto di Bruce Dickinson, mentre Dennis, il nostro solista, apprezza molto il rock più nobile e introspettivo dei Radiohead e simili.

 

– Inoltre, tanta esperienza live. Leggiamo nel vostro excursus location di prestigio come l’Alcatraz di Milano ed il Whisky A Go Go di Los Angeles. Raccontateci qualche aneddoto su queste vostre esperienze dal vivo…

Sì, devo dire che pronti via ci siamo ritrovati a suonare ovunque e comunque, scrivendo brani nuovi tra una data e l’altra. Solo ora, a distanza di un anno con una 50ina di date alle spalle, abbiamo deciso di fermarci un attimo per promuovere il primo lavoro e alzare un po’ l’asticella dei locali/festival a cui partecipare.

L’Alcatraz di Milano, il Craft di Barcellona e il Whisky di Los Angeles con la seconda data al City Pub di San Diego sono state le nostre grandi occasioni, che abbiamo cercato di gestire alla grande e che oggi ci hanno portato ad avere un po’ di sano pubblico.

Ci tengo però a precisare una cosa, non abbiamo la puzza sotto il naso e se ci metti una batteria con tre ampli saliamo su qualsiasi palco e cerchiamo di portare a casa la serata mettendocela tutta.

Mi chiedi un aneddoto, in California a San Diego abbiamo suonato davanti ad un gruppo di messicani incalliti che ci hanno sfidato a ripetuti giri di birra In lattina… non solo ci hanno pesantemente devastato, ma ci hanno costretto a inserire in scaletta Destinazione Paradiso di Grignani in spagnolo… è stato il momento più tosto del nostro mini tour americano!!! Ovviamente abbiamo regalato al pubblico la versione più punk e alcolica del famoso brano pop italiano, in cambio del quale ci hanno dato una bottiglia di gin da bere al ritorno verso LA.

 

– Il vostro è un disco genuinamente rock, di quelli belli tosti come si facevano un tempo. Com’è per voi affrontare l’attuale panorama musicale più dedito ai generi pop ed indie?

Questo è un tema molto importante e molto delicato che ci riporta a quanto ti ho descritto prima. La scelta stilistica dei testi in inglese è proiettata proprio a questo. Siamo consapevoli che l’Italia musicalmente sia un paese un po’ particolare, molto latino e popolare, simile alla Spagna. Non a caso non mi risulta che siano esplose band rock negli ultimi anni. Credo che oggi sia doveroso considerare che sei vuoi fare musica rock di qualità la cosa principale sia guardare anche oltre confine e provare a farti le ossa dove il pubblico possa apprezzarti davvero per quello che fai.

Non dico che in Italia non ci siano luoghi dediti al rock, ma sono in assoluta minoranza e spesso occupati dai veterani che difficilmente ti concedono uno spazio per esprimerti.

Ecco perché come Bad Profie siamo convinti che un curriculum di una band rock si possa riempire anche con delle esperienze estere… rigorosamente live, senza sequenze e con una dose massiccia di energica passione!

 

– Progetti futuri dei Bad Profile?

Stiamo sfruttando la quarantena imposta dalle varie ordinanze del Governo per concludere la pre-produzione dei nuovi brani, in remoto, ognuno dalle proprie abitazioni (evviva la tecnologia!).

 

Una volta finito, daremo in mano i progetti al nostro instancabile e indiscusso Chicco Santulli, una persona splendida ed un professionista infinito che ci cazzia dalla mattina alla sera nel tentativo di farci esprimere con energia quando prendiamo in mano gli strumenti. Lo sappiamo, la potenza senza controllo è nulla, quindi abbiamo molto lavoro da fare per migliorare e dare al prossimo lavoro una connotazione ancora più chiara di chi siamo e cosa vogliamo ottenere dal nostro sound.

Sicuramente la presenza di una guida quando devi tirare le fila di un progetto ti aiuta a non perdere la lucidità. Ho lavorato con diversi produttori in passato, ma non ho mai trovato la stessa precisione passione e preparazione che ho riscontrato in studio con Chicco… e non parliamo delle sue Gibson che ti mette in mano quando registri… Woooow!!!

Ultima nota degna di attenzione, tra i brani che lanceremo nel prossimo futuro c’è anche Bastard Inside, un inno agli skaters italiani e alla Bastard di Milano, brand di abbigliamento tutto italiano, con cui stiamo concretizzando un’importante collaborazione di cui ancora non posso svelare i dettagli!

Per il resto come dico sempre a chi ci conosce… dateci un palco e vi faremo felici!

 

Andrea, voce e chitarra dei Bad Profile

LINK ALL’ALBUM SPOTIFY
https://open.spotify.com/album/34ExNvthMD2UXcoCVMtbi9?si=j58fTo28RiOMKR7xZTRDxw

Ivano Moriello: Giornalista da circa 15 anni, amo la musica e i viaggi. I concerti live sono il mio pane quotidiano e seguo con grande passione il calcio, tifando per il Napoli.